Ven. Mag 3rd, 2024

Aprire un negozio di calzature in franchising

MELANIA GUARDA CECCOLI  

In un grande periodo di crisi per quanto riguarda il lavoro, un modo per cercare di superare il problema è quello di aprire una propria attività. Se però non avete mai lavorato in proprio e avete paura di non riuscire a farcela, potete optare per la possibilità di aprire un negozio in franchising. Sono tante le tipologie disponibili: dall’abbigliamento all’intimo, dalla profumeria ai gioielli.

Una delle tipologie di negozi che vanno per la maggiore sono quelli di calzature. I negozi in franchising di calzature si è sviluppato molto negli ultimi anni e continua a crescere grazie all’ottima qualità prezzo.

Sono tanti i marchi che hanno saputo sfruttare questo momento, ma cosa vuol dire aprire un negozio in franchising?

Per Franchising o Affiliazione commerciale si intende un contratto di collaborazione continuativa per la distribuzione di beni o servizi fra un imprenditore detto Affiliante o Franchisor e uno o più imprenditori detti Affiliati o Franchisee, giuridicamente ed economicamente indipendenti fra loro che si impegnano a rispettare determinati obblighi e regole.

Quali sono gli obblighi del franchisor?

Gli obblighi dell’affiliante consistono in:

  • trasferire al franchisee la licenza per l’utilizzazione della propria formula commerciale, comprensiva del diritto di sfruttamento del know-how e dei segni distintivi del franchisor;
  • addestrare e mettere a disposizione del franchisee il personale adatto da impiegare presso l’impresa di quest’ultimo;
  • Obbligo di assistenza nei confronti del franchisee.

Quali sono gli obblighi del franchisee?

Gli obblighi dell’affiliato sono:

  • obbligo di adeguamento agli standard di qualità del franchisor;
  • obbligo di segretezza;
  • obbligo alla corresponsione dei canoni;
  • obbligo di utilizzare i segni distintivi del franchisor nei limiti della licenza concessa nel contratto di franchising.

Il contratto di franchising è un accordo tra il produttore e il venditore. Visto il momento di crisi dell’economia e del lavoro, è conveniente avviare un’azienda in franchising per entrambe le parti. In questo modo infatti il produttore può programmare quanti beni produrre, sviluppare una rete di distribuzione ed elaborare il piano di mercato mentre il rivenditore diventa sì un imprenditore indipendente ma può fare affidamento su un marchio già conosciuto e sul know-how del produttore.

Aprire un negozio in franchising affiliandosi così ad un brand già noto consente di:

  • ridurre il rischio di insuccesso
  • avere dei costi iniziali contenuti senza dover investire in nuova pubblicità;
  • portafoglio clienti già avviato
  • relazione con i fornitori
  • formazione iniziale a carico dell’affiliante
  • il know-how relativo alla formula commerciale contenuto nel manuale operativo;
  • assistenza iniziale e per tutta la durata del contratto
  • consulenze da parte di tecnici specializzati dell’affiliante per ciò che riguarda la gestione, il marketing, la pubblicità, l’informatica, ecc
  • l’immagine e l’allestimento del punto vendita
  • assortimento prodotti in linea con la rete di vendita
  • la tutela per mezzo di un contratto disciplinato dalla legge che regola il rapporto con il franchisor

Ma aprire un franchising comporta anche degli svantaggi come:

  • Controlli periodici di ogni punto vendita
  • Perdita di prestigio del brand. In questo modo è un danno per tutti i punti vendita

Prima di pensare ad avviare un’attività in franchising però bisogna fare qualche valutazione.

  • Chiedere una consulenza
  • chiedere informazioni al brand scelto
  • parlare con altri affiliati
  • far analizzare il contratto da un avvocato
  • fare una stima delle spese e degli introiti
  • fare uno studio di mercato
  • cercare il locale giusto
  • tenere conto dei costi di start up

La prima cosa a cui pensare è l’affitto del locale, che molte volte si trovano nel centro di grandi città, centri commerciali o aeroporti. Bisogna poi pensare alla spesa per le attrezzatura informatiche e software, per la gestione commerciale e per il personale. Inoltre bisogna tenere conto dei costi fissi come i diritti d’ingresso ossia una cifra fissa che l’affiliato versa al momento della stipula del contratto di affiliazione commerciale.

Quali sono i requisiti richiesti?

  • Bisogna prima tutto volere un lavoro indipendente, pensare alla tipologia di prodotto scelto, verso quale target orientarsi e il tipo di business da avviare.
  • Non bisogna avere una specifica formazione. Prima di partire poi è utile fare un’indagine di mercato per conoscere la concorrenza e capire l’ipotetica clientela.
  • E’ importante poi decidere quale marca vendere, conoscerne la forma societaria, l’anno di fondazione e di avvio in franchising, il numero dei punti vendita in Italia e all’estero, come stanno andando le vendite e se ci sono stati rinnovi.

Parlando di investimento iniziale, la spesa per un negozio di calzature in franchising si aggira sui 60 mila euro. Vediamo di seguito quali sono i marchi migliori.

Uno dei più apprezzati brand del settore è Bagatt. L’investimento minimo è di 40 mila euro. Per un negozio Camomilla si sale a 60 mila, Carpisa 100 mila, fino ad arrivare a marchi di lusso come Hogan, per cui ci vuole certamente un altissimo investimento sia per l’allestimento del punto vendita, sia per le garanzie che la casa madre richiede.

da NEWS.BIANCOLAVORO.IT

Di Margiov