Se c’è un settore che gode di buona salute e pare immune al calo dei consumi è quello dei fast food.
Ne è una prova Burger King, marchio internazionale della ristorazione low cost, che cerca 350 addetti da inserire nei prossimi 12 mesi.
In Italia la catena conta 57 punti vendita (55 in franchising, 2 di proprietà) distribuiti su tutto il territorio, di cui 7 sono aperti da gennaio e altri 170 saranno aperti nei prossimi 5 anni, stando al piano di espansione in atto. Ogni sede impiega 20-25 addetti; il che significa 3.400-4.250 nuovi posti di lavoro.
A spiegare come vanno affari e prospettive occupazionali nell’azienda è Juan Olive, general manager di Burger King Italia.
Il piano di nuove aperture è ambizioso. Come vanno le vendite?
«Direi bene: il nostro anno fiscale va da luglio a giugno e nel bilancio che stiamo per chiudere registriamo un fatturato in crescita del 6 per cento sull’anno scorso, che è stato a sua volta positivo».
Come spiega questa crescita con la crisi?
«Cerchiamo di offrire il miglior prodotto al miglior prezzo».
A che ritmo apriranno i nuovi Burger King?
«Negli ultimi 12 mesi ci sono state 16 aperture e almeno altrettante ce ne saranno nei prossimi. Si tratta di ristoranti in franchising, con affiliati locali».
In media quanti addetti impiega un nuovo ristorante e quali sono i ruoli da ricoprire?
«20-25 addetti. C’è un general manager, responsabile della qualità del servizio, della gestione dei turni; tre assistant manager e circa 20 persone che si occupano della cucina, delle vendite, della pulizia: queste mansioni non sono fisse, ogni dipendente ne svolge diverse».
I requisiti per l’assunzione?
«Non c’è una regola, non conta l’età né avere avuto una precedente esperienza, serve avere voglia di lavorare. Sia i general sia gli assistant manager devono seguire un training di 15 settimane. Va detto che Burger King offre a tutti opportunità di carriera: chi oggi è assunto nello staff dei ristoranti potrà far parte del futuro management della catena. L’attuale presidente global operation della società, carica ai vertici, ha iniziato 30 anni fa in uno dei ristoranti».
Quali saranno le prossime aperture?
«Le prime saranno ad Aversa e a Roma».
da IL GIORNALE