Lun. Nov 25th, 2024

temporary shopCome aprire un temporary shop

Parliamo di costi, ricavi, modalità di franchising ed adempimenti necessari per Aprire un Temporary Shop. Quale è lo scopo e cosa è un “Negozio a Tempo”?

Aprire un temporay shop significa sia iniziare un’attività commerciale, sia fare una strategia di marketing. Di cosa si tratta e come si inizia?

Cos’è un “negozio a tempo”?
Da qualche anno è in voga, specialmente per quanto concerne il settore dell’abbigliamento, aprire temporary shop, negozi che restano aperti per poco tempo, un mese o poco più, offrendo in genere sconti vantaggiosi sulla merce in vendita o articoli esclusivi. Il poco tempo a disposizione per acquistare i prodotti a prezzi speciali ha decretato il successo di questa formula di commercio al dettaglio.

Requisiti fondamentali per aprire un temporary shop

Una mentalità imprenditoriale, saperci fare con i clienti e una buona attività promozionale: restando aperti per un tempo limitato, il battage pubblicitario dovrà avviare molto prima che inizi l’attività commerciale vera e propria. Il temporary shop, infatti, è al contempo un’iniziativa commerciale, ma anche e soprattutto di marketing. Occorre prendere in affitto un fondo commerciale: con l’attuale crisi economica non sarà difficile trovare quello che fa al caso vostro, per dimensioni e ubicazione, a un prezzo ragionevole. Serve, naturalmente, la merce da vendere, che può essere anche di vostra produzione. In genere i temporary shop sono utilizzati per mettere sul mercato le eccedenze di magazzino di capi d’abbigliamento firmati o, comunque, di gran moda, ma ben si adattano anche alla commercializzazione di prodotti vintage. Questa formula è stata usata anche per testare nuove linee d’abbigliamento, oppure per presentare esclusivi prodotti di note marche.

Quanto costa aprire un temporary shop?
Le spese principali sono quelle relative all’affitto del fondo commerciale, alla promozione dell’attività, ai salari dei dipendenti e all’allestimento degli interni. In ciascun caso definire una fascia di prezzo è complicato. Il tutto però è limitato a una durata dell’attività assai esigua, 30 giorni o poco più. Quindi è possibile lavorare in economia per l’allestimento di vetrine e interni, chiedendo anche un forte sconto se il fondo è sfitto da tempo.

Quanto si può ricavare con un temporary shop?
Come abbiamo già scritto, un “negozio temporaneo” basa il proprio successo sulla scarsità di tempo che caratterizza l’offerta e sulla sua capacità d’incuriosire il cliente. Sovente l’esercente comunica con un tabellone per quanti giorni, oppure addirittura ore, resterà aperto il negozio con la sua merce incredibilmente scontata. Pertanto puntare sulla quantità può essere una strategia vincente. Anche mettere in commercio un prodotto esclusivo può essere una mossa particolarmente azzeccata. Maggiore sarà la capacità attrattiva del “negozio a tempo”, migliori saranno i guadagni. E la strategia di un temporary store è particolarmente indicata per invogliare all’acquisto le cosiddette fashion victim, persone che adorano vestire alla moda e intravedendo un capo d’abbigliamento, o un accessorio, firmato a un prezzo scontato, non possono fare a meno di averlo.

Burocrazia e normativa
Sebbene resti aperto per poco tempo, gli adempimenti burocratici per mettere in piedi un temporary store sono gli stessi necessari per avviare un “negozio tradizionale”. Occorre quindi richiedere e ottenere la SCIA(Segnalazione Certificata di Inizio Attività) dal Comune dove aprirete il temporary shop (le amministrazioni comunali più attente dispongono di un apposito modulo per questa formula commerciale); avere una Partita IVA; iscrivere il negozio al Registro delle Imprese presso la locale Camera di Commercio; iscrivere sé stessi ed eventuali dipendenti all’INPS, settore Commercianti.

Temporary shop in franchising
Questa tecnica di vendita, come abbiamo avuto modo di sottolineare, è spesso usata anche da note marche che, per l’occasione, si possono anche affidare a personale esterno rispetto a quello dei propri punti vendita, avviando così un’attività di franchising in collaborazione con un’agenzia pubblicitaria perché, come ricordato a più riprese, uno store temporaneo è al contempo un’attività commerciale, ma anche di marketing. Negli ultimi anni il franchising dei “negozi a tempo” è proposto quasi esclusivamente da agenzie di comunicazione e pubblicitarie, imprese che organizzano eventi e studi di architettura. La persona chiamata a gestire il temporary shop sarà informata sia sui prodotti da mettere in commercio, sia sulle tecniche che caratterizzano questa formula di vendita. Dovrà però spostarsi frequentemente per la Penisola, perché essendo la caratteristica principale di questi store l’esiguità dell’offerta, non potrà restare a lungo nella stessa città.

Per chi volesse un supporto e consigli su come aprire un Temporary Shop ed avere info sulle eventuali agevolazioni pubbliche, contributi o soluzioni di franchising, segnaliamo il Kit Creaimpresa (da noi valutato e ritenuto veramente valido): Come aprire un Temporary Shop

da biancolavoro.it

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Di Margiov