Alen 2 lancia il nuovo marchio I Santaniello e punta alla Corea
Il marchio napoletano di cinture è nato nel 1994, “ma mio padre fa questo lavoro dal 1979”, ricorda a FashionMag Maria Luisa Santaniello, figlia del titolare e Sales Manager. Ora l’azienda partenopea ha creato un nuovo brand: I Santaniello. “Il suo target è lo stesso, ma il marchio è stato creato per trasmettere un’idea ancor più approfondita di artigianalità, di un prodotto costruito per durare nel tempo, proprio come i cognomi delle dinastie”, afferma la Santaniello. “Da Alen 2 seguiamo il nostro lavoro come una vera e propria famiglia; siamo tutti un po’ coinvolti nella produzione, nel marketing o nell’amministrazione. Per questo è venuta in noi la voglia di affermarsi con il nostro cognome”.
“Noi vogliamo valorizzare l’artigianalità del prodotto e perciò collocarlo in una posizione che non sia quella dei grandi franchising e distributori, perché realizziamo davvero tutto il processo produttivo in modo 100% Made in Italy”, puntualizza la direttrice vendite.
Intanto, il brand ha perfezionato un progetto di collaborazione con un cliente coreano per aprire un monomarca Alen 2 nel Paese asiatico. Altro progetto 2015, è far partire l’e-commerce.
Distribuito in 500 store multimarca nel mondo (in Europa, tranne Russia e Paesi dell’Est, in Asia, soprattutto Orientale, non ancora in Medio Oriente, e in America, soprattutto USA), Alen 2 fa anche attività su licenza, producendo cinture per marchi europei e statunitensi.
Lo stile Alen 2
Il fatturato 2013 di Alen 2 è stato stabile, “ma nel 2014 ci sarà il ritorno ai fatturati del periodo 2010-2012, i nostri anni migliori. Nonostante la crisi cresceremo infatti del 20%”, aggiunge Maria Luisa Santaniello. Obiettivo 2015 +15% di giro d’affari e la partecipazione a una nuova fiera all’estero, oltre a uno stand al theMICAM. Volume d’affari che per il 75% è generato all’estero e (“purtroppo”, sospira la Santaniello) per il 25% in Italia. Il 1° mercato per Alen 2 sono a pari merito Giappone e USA, che generano da soli il 40% del fatturato, seguiti proprio dalla Corea del Sud.
Di Gianluca Bolelli da it.fashionmag.com
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