Ikea, “Una sconfitta
Sfumati 70 milioni di investimenti”
Pioggia di reazioni dopo l’annuncio del colosso svedese che rinuncia all’insediamento di Migliarino
Qualcuno spera almeno che sia un esempio, in negativo, certo, ma comunque che il tergiversare sulla questione Ikea e le sue conseguenze faccia scuola all’ombra della Torre. Perché il no “definitivo” della multinazionale svedese, alla fine è arrivato in un momento clou per il territorio.
Nel giorno dei risultati delle elezioni. E’ amareggiato l’assessore provinciale alle Politiche giovanili Salvatore Sanzo. “Tutti perdiamo una bella opportunità”, dice. “Un’opporunità per l’intera regione, intendiamoci”. “Ne prendiamo atto — prosegue — peccato che la notizia arrivi proprio in questo momento in cui il presidente Rossi si era impegnato. Troppe discussioni negli ultimi anni hanno reso impossibile l’obiettivo”.
Il futuro: “Speriamo in un ripensamento della nuova amministrazione, appena eletta, che riesca a far cambiare idea subito”. Dispiaciuta, “perché deve fare i conti tutti i giorni con chi non trova un impiego”, è anche l’assessore al Lavoro, Anna Romei. “Il tempo in politica è fondamentale ma le risposte alle imprese nn si possono dare in periodi così dilatati”.
E ancora: “Se ci fosse stata una volontà di dialogo e di condivisione, avremmo potuto ottenere qualcosa di diverso in tempi utili. Che questo sia almeno di insegnamento a fronte di altre situazioni”. “Un colpo al nostro potenziale sviluppo economico”, insorge il Pdl, attraverso il capogruppo in Comune, Giovanni Garzella.”Questo, però, non significa che sia abbandonato il progetto Ikea di un secondo luogo di vendita in Toscana, come sembra aver confermato il gruppo. Quindi è opportuno pensare che bene farebbe il sindaco di Pisa a proporre il proprio territorio per questa collocazione». Garzella che dà la sveglia: «I nostri rappresentanti istituzionali si dovranno rimboccare le maniche per riaprire un tavolo erroneamente disatteso”.
Un’ipotesi che il sindaco Filippeschi sembra aver preso ora in considerazione. “Il Comune non è mai stato coinvolto da quel gruppo o da chi ne cura gli interessi per l’individuazione della collocazione del punto vendita”, ha detto a caldo ieri pomeriggio. «Oggi, coerentemente con l’iniziativa del presidente della Regione Enrico Rossi che ha interpellato i Comuni dell’area pisana, con l’impostazione data in quel tavolo e d’intesa con Rossi e con Giancarlo Lunardi (che al momento tace, ndr), appena eletto nuovo sindaco di Vecchiano, chiederò un’interlocuzione a Ikea per valutare se c’è interesse e se vi sono possibilità concrete per un insediamento sul territorio di Pisa. Ero e resto convinto che si debba fare ogni forzo per la realizzazione di un investimento sostenibile per le infrastrutture che necessita e per l’equilibrio urbano e commerciale che va garantito».
In fermento la provincia pisana, sia il Comune nel mirino, Vecchiano, sia quelli che, in questi anni erano stati citati come alternative valide, ma mai presi in considerazione in modo ufficiale. A rispondere secco alla nota della grande distribuzione del mobile è l’ex primo cittadino Rodolfo Pardini. “Prendo atto che Ikea non è disposta ad alcun tipo di verifica, ma usa solo la logica del ‘prendere o lasciare’”. “Non è vero — ha aggiunto — che il Comune non ha esaudito le richieste, visto che c’e’ una deliberazione del consiglio comunale del 2007, nella quale si dice che l’area dell’Ovaio, a ridosso del casello autostradale e scelta da Ikea per l’insediamento commerciale, così com’è non poteva essere concessa. Serve infatti una variante all’Aurelia per evitare che l’intero traffico lungo la statale venga congestionato molto di più di quanto già non lo sia oggi. E fare una Variante simile non è uno scherzo. Di questo si stava discutendo al tavolo regionale voluto dal presidente Rossi”.
E se per Stefano Signorini della Lega Nord, da sempre contraria all’insediamento, si tratta “di una battaglia vinta”, Glauco Sbragia della Lista Rinnovamento parla di “Errore gravissimo. Non si fa un annuncio così nel giorno dei risultati delle elzioni avendo preso la decisione due settimane prima. Questo poteva essere un motivo per far vincere la minoranza, che si è battuta a lungo per far venire Ikea a Migliarino. Non è giusto né corretto”.
Ma, intanto, si guarda già ad altre opzioni, come quella di Cascina che potrebbe tornare in auge. Era stato l’ex sindaco Franceschini ad offrirla. Sindaco che afferma: “Abbiamo lavorato affinché l’eventuale proposta, che non c’è mai stata, fosse esaminata nel dettaglio”. Sono in tanti a sperare che questa sia la volta buona.
Antonia Casini da la nazione.it