Una rete di negozi per i torroncini Condorelli
I torroncini di Condorelli in una rete di 20 negozi monomarca. Il primo da aprire a Milano in prossimità dell’inaugurazione di Expo. “Il progetto Condorelli retail – spiega Giuseppe Condorelli, titolare dell’Industria dolciaria Belpasso – prenderà il largo con un negozio a conduzione diretta da aprire a Milano, prima di Expo o entro l’estate. Stiamo cercando il punto vendita. Poi proseguirà con una rete in franchising che dovrebbe completarsi nell’arco di un quinquennio”.
L’azienda etnea (sorge ai piedi di un vulcano, in questi giorni completamente imbiancato) deve la sua notorietà ai torroncini e alle materie prime del territorio, come le mandorle siciliane, il pistacchio di Bronte Dop e il dolce miele di Zafferana. “Anche la pubblicità è stata fondamentale per la notorietà del brand – ricorda l’imprenditore – ai tempi, mio padre pagò 330 milioni delle vecchie lire per sponsorizzare 9 puntate di Domenica In condotta da Pippo Baudo: ci sembrò una follia, ma si rivelò un colpo di genio”. Poi per oltre 10 anni, e fino al 2014, il testimonial dei torroncini Condorelli è stato l’attore siciliano Leo Gullotta.
E le potenzialità dell’Industria dolciaria Belpasso? “Le nostre tecniche produttive, legate alla tradizione artigianale – aggiunge Condorelli – ci consentono di lavorare fino a 15mila chili di torroncino al giorno. Siamo inoltre il leader nel mercato del latte di mandorla, realizziamo prodotti di finissima pasticceria e abbiamo una linea di prodotti al cioccolato come il fondente con arance candite di Sicilia o il bianco con Pistacchio di Bronte”.
Sorprendente la crescita del latte di mandorla: 2 milioni di litri l’anno nel 2014 (+10%) e 4,5 milioni di ricavi: la seconda voce per importanza in un bilancio chiuso con 15 milioni di fatturato e una crescita del 6%. Metà delle vendite è realizzata tra Il Piemonte, Lombardia e Veneto.
Alle falde dell’Etna la pasticceria fondata nel 1933 si avvale di una cinquantina di dipendenti che da settembre raddoppiano con altrettanti stagionali. Nel sito, poco fuori Belpasso, la manualità è di casa e non ci sono tecnologie sorprendenti: per esempio, in questi giorni, gli addetti alle linee impegnati nella produzione delle uova di Pasqua, inseriscono la sorpresa manualmente e lo stesso impacchettamento delle uova è quasi totalmente manuale.
L’azienda di Belpasso ha da poco imboccato la via dei mercati internazionali (è presente in 25 Paesi) ma l’incidenza sul fatturato è ancora del 7%. “C’è ancora tanta strada da fare – non si nasconde Condorelli – ma abbiamo ancora tante potenzialità da esprimere”.
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