Un caffè made in Italy per la fascinosa Julia
La vera sorpresa della stagione prenatalizia è l’arrivo sulle nuvolette della Lavazza, in mezzo agli stralunati Bonolis e Laurenti, di una superstar come Julia Roberts, più fascinosa che mai nonostante abbia superato i quarant’anni, per la prima volta abbina il suo nome al caffè “A modo mio”. Con la regia di Umberto Riccioni Carteni, la produzione Filmaster e la direzione della fotografia di Alessio Gelsini, lo spot racconta una primavera botticelliana un po’ stanca che viene tirata su dal caffè made in Italy. La creatività è dell’agenzia Testa, che gestisce da sempre la comunicazione Lavazza.
La Renault è una delle marche auto più attive sul fronte digitale. Mentre esce la campagna per la Twingo Miss Sixty su tv, stampa, web e Facebook con Belen Rodriguez per lanciare Twizy, citycar 100% elettrica, il marketing della casa francese sceglie l’ambiente iPhone e iPad per una delle prime campagne iAd europee promosse dalla Apple. Una comunicazione che raggiungerà in tutta Europa milioni di utenti interessati alle green car che hanno avuto un ruolo centrale al Motor Show bolognese.
Giganti dello spot come Procter & Gamble, Oreal, Unilever, KFC e Pepsi hanno invaso i media cinesi portando gli investimenti a 64 miliardi di dollari nei primi nove mesi dell’anno.
Francesco Totti e Ilary Blasi si mettono ad aiutare Babbo Natale per conto di Vodafone. L’agenzia è 1861 United con la direzione creativa esecutiva di Pino Rozzi e Roberto Battaglia, la casa di produzione è Mercurio Cinematografica per la regia di Giuseppe Capotondi. Le riprese sono state realizzate a Cinecittà. La colonna sonora è “Skinny genes” di Eliza Doolittle.
C’è un altro calciatore che entra nella rassegna dei testimonial, è Giulio Migliaccio, centrocampista napoletano del Palermo, che farà da testimonial per la raccolta differenziata a Mugnano, il paese vicino Napoli dove é nato. “Forse far passare un messaggio sociale di drammatica importanza attraverso la passione sportiva” ha detto potrà aiutare i napoletani a liberarsi dei rifiuti”.
DI GABRIELE DI MATTEO da repubblica.it