Marito a noleggio: lite sul brand fra vicini di casa
Una società d’oltre confine (cioè italiana ndr) minaccia di fare causa all’ex disoccupato ticinese per i lavoretti a domicilio
STABIO – Due mariti a noleggio (gli unici del Ticino) nel raggio di pochi metri. Vicini di casa in pratica, e di quelli poco cordiali. Vi ricordate Mirco Rondina, l’ex modello e ragazzo-immagine di Stabio che, dopo un anno in disoccupazione, per uscire dalla palude assistenziale si era rimboccato le maniche riciclandosi come tuttofare a tempo pieno con la formula del “marito a noleggio”? Settimana scorsa su 20 Minuti e su Tio abbiamo raccontato la sua storia e… tutto sembrava essersi concluso per il meglio. «Sono stato sommerso dalle telefonate di solidarietà, molti per offrirmi lavoro, tanti anche solo per complimentarsi: la mia storia dimostra che se si tiene duro, c’è speranza» racconta ora Mirco. Però. C’è un però. E ha dell’incredibile.
Due vicini di casa a noleggio – Nella stessa via dove abita Mirco Rondina, nella frazione di S.Pietro di Stabio, ecco saltar fuori un altro “marito a noleggio”. O meglio, un «marito in affitto», con tanto di marchio registrato a Berna. Gli avvocati hanno già le carte in mano. Come è andata? «Tra le varie telefonate, nei giorni scorsi ne ho ricevuta una che mi segnalava questa situazione: mi si chiedeva di farmi da parte – racconta Mirco – Poi mi è arrivata una diffida via mail: dovevo abbandonare il nome “marito a noleggio”, mi si accusa di contraffazione».
Tempismo sospetto – «Ho controllato, e mi sono accorto con sorpresa che il marchio era stato effettivamente registrato poche settimane dopo l’avvio della mia attività, e che il mandatario abitava… a pochi metri da casa mia, nella mia stessa via!». Un vicino di casa invidioso? Il signore in questione, Flavio D., non risponde al telefono. Ad ogni modo agirebbe solo da “prestanome” per un padroncino di Como, fanno sapere dalla Maritoinaffitto Srl di Monza. «Siamo noi gli inventori del marchio “marito in affitto” – spiega il titolare Gian Piero Cerizza -. Lo abbiamo lanciato a Monza anni fa e su proposta del signor Flavio D. abbiamo deciso di esportarlo in Svizzera circa sei mesi fa». Proprio quando, guarda caso, a Stabio iniziavano a circolare i primi volantini di Mirco. «Una coincidenza. E poi, il signor Mirco non ha registrato nessun marchio in Svizzera. È stato lui, semmai, a copiare la formula italiana del “marito in affitto” senza volere pagare il 10% degli introiti in franchising, come previsto dal nostro contratto» continua Cerizza. Secondo gli avvocati insomma il povero Mirco, dopo tanti sforzi e sacrifici, per continuare a usare nome di “marito a noleggio” (non “in affitto”, ma fa lo stesso) dovrà pagare. E dividerlo con il suo vicino di casa, che per altro «non ha intenzione di lavorare in prima persona come tuttofare in Ticino ma si avvarrà di un suo amico di Como che fa già questi lavoretti in Italia» spiega Cerizza. Così va il mondo.
da tio.ch
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