Sab. Apr 12th, 2025

liu-jo-1Il tessile-abbigliamento guarda spesso all’Asia con sospetto, ma non è il loro caso: alla fine del 2008 i fratelli Vannis e Marco Marchi hanno dato vita a Liu Jo Asia Pacific, la società di Hong Kong che avrà il compito di guidare proprio l’espansione in Oriente di Liu Jo, specializzata in abbigliamento femminile, che i Marchi fondarono a Carpi (Modena) nel 1995 e che oggi muove un giro d’affari di 195 milioni di euro. «Comincia da lì la nostra nuova era, che sarà segnata dall’ingresso in mercati che non avevamo ancora esplorato» anticipa a Economy Marco Marchi, che di Liu Jo è l’anima creativa.
E per la prima volta racconta di questa svolta, che i due fratelli affrontano assieme, con un totale affiatamento, nonostante i 14 anni di differenza. Il loro rapporto è diventato anche professionale e oggi, sempre insieme, guidano la trasformazione di Liu Jo in piccola multinazionale dell’abbigliamento. «Puntando tutto sul potenziamento della rete distributiva» sottolinea Marco.
Che cosa vi ha spinti ad aprire una società in Cina in un anno di crisi?
In realtà il Paese ci dà soddisfazioni fin da quando siamo entrati nel mercato, nel 2002: era il momento giusto per strategie più «aggressive». E poi abbiamo voluto accettare una scommessa.
Quale scommessa?
Siamo convinti che il governo cinese sia davvero vicino ad approvare dei provvedimenti a sostegno della crescita interna: il potere d’acquisto aumenterà e noi scommettiamo su questo mercato.
Quanto vale l’export per voi?
Il 25%, una quota che finora ci aveva soddisfatti, considerato che abbiamo solo dodici anni di vita.
E ora che cosa è cambiato?
Ci siamo ben consolidati in Italia e abbiamo acquisito i meccanismi adatti a espanderci all’estero: non potevamo più accontentarci. Dovevamo portare avanti quella politica di espansione che avevamo già timidamente intrapreso.
Quando?
All’inizio del Duemila.
E l’Asia oggi che peso ha per Liu Jo?
Vale il 7% dell’export. Ma prevediamo un buon aumento fin da quest’anno, anche se vogliamo procedere con calma per non commettere errori.
Che cosa prevede il progetto-Asia?
Alcune importanti aperture, che si sommeranno ai negozi che già abbiamo: entro il 2009 inaugureremo quattro punti vendita in Cina, per esempio a Pechino e a Shenyang City, e cominceremo a farci conoscere in un mercato nuovo.
Quale?
La Corea del Sud, dove apriremo un corner in uno shopping center di Seul.
I nuovi monomarca saranno di proprietà o in franchising?
Per lo più in franchising.
Il Giappone non naviga in buone acque: lo lascerete da parte per ora?
A dire la verità noi non abbiamo sofferto di questa crisi né in Europa né in Giappone. Abbiamo un monomarca a Tokyo: in futuro si vedrà.
Che ruolo giocherà invece l’Europa?
È fondamentale. Entro il 2009 apriremo una trentina fra monomarca e corner in Italia e in Europa, soprattutto nel Benelux: qui, in gennaio abbiamo siglato una joint venture con il nostro distributore Fashion Club 70.
Come si concretizzerà?
La società si occuperà di investimenti retail: apriremo punti vendita monomarca in comproprietà a partire dal Belgio. Entro aprile inaugureremo un negozio a Knokke, poi uno a Bruxelles nella primavera 2010.
E i mercati americani vi interessano?
Non nascondo che Stati Uniti e America Latina potrebbero far parte del progetto successivo.
L’espansione commerciale porterà a nuove partnership produttive?
Per ora non prevediamo novità in ambito produttivo. Potenzieremo piuttosto la produzione in quelle sedi con le quali già lavoriamo.
Dove si trovano?
Dipende: la maglieria è prodotta in Italia, soprattutto da noi a Carpi, e così i jeans, mentre piumini e capi in cashmere per lo più in Cina.
State valutando anche altri mercati?
Sì: entreremo in Paesi come la Grecia, con un corner ad Atene, e l’Arabia  Saudita e il Marocco, con monomarca rispettivamente a Jeddah e a Casablanca. E ci rafforzeremo in Polonia e in Spagna.
Come sosterrete questi investimenti?
Devo dire che non abbiamo problemi di credito e camminiamo sulle nostre gambe: merito di un doppio gioco di squadra.
Di voi fratelli, immagino.
Soprattutto dei nostri manager. Noi, dal canto nostro, come imprenditori abbiamo sempre capitalizzato l’azienda per prepararla ai periodi di crisi.
Siete mai stati contattati da fondi di private equity?
Beh, quasi ogni giorno.
Proposte allettanti?
Per ora no.
E alla Borsa, ci pensate mai?
Non escludiamo di quotarci,  ma solo se sarà per sostenere una strategia di forti investimenti: che punti per esempio a una serie di acquisizioni.
Lei ha fondato l’azienda con suo fratello: quali sono le difficoltà di una guida a due?
Nessuna, abbiamo interessi diversi: io sono un uomo di prodotto, mio fratello è esperto di finanza. Due ruoli troppo diversi per entrare in conflitto.
Disegna lei tutte le collezioni?
Sì. Del resto nasco a Carpi, dove si respira moda da sempre. E poi il mio percorso imprenditoriale nasce in un periodo di grande fermento per il fashion system, a metà degli anni Ottanta.
Però continuate a tenervi fuori dal circuito della moda. Perché?
Le sfilate sono una vetrina, un po’ come le fiere. Diciamo che ci consideriamo più pragmatici.
Dei momenti critici li avrete pur affrontati, o no?
Parlerei piuttosto di sfide, soprattutto in tema di risorse umane.
A che cosa si riferisce?
Cresciamo da sempre a ritmi altissimi e assumiamo persone ogni anno. All’inizio è stato complicato capire come gestire i neoassunti: immagini un po’, 20 persone nuove ogni mese in periodi nei quali l’azienda doveva trasformarsi per supportare dimensioni più grandi.
Come avete fatto?
Abbiamo seguito una doppia strada: da una parte i nostri «vecchi» dipendenti sono diventati i primi formatori di quelli nuovi. Poi ci siamo aperti a docenti esterni, con i quali organizziamo corsi di aggiornamento.
La linea donna è affiancata dalle collezioni bambino: come va il settore?
Il junior genera un fatturato di 17 milioni, ma abbiamo intenzione di spingerlo, perché nell’ultimo anno le richieste sono aumentate, soprattutto per le collezioni bambina.
E Ajay, il marchio dedicato alle taglie morbide?
È un altro mercato in crescita: una donna vuole sentirsi femminile anche se non è una taglia 40!
Avete mai stipulato accordi di licenza?
Sì: abbiamo dato in licenza ciò che riguarda casa, gioielli, abbigliamento bambina da 0 a 5 anni e calzature junior.
Com’è andato il mercato italiano nel 2008?
Lo dico con orgoglio: è sempre in crescita. I numeri parlano da sé: se in Italia generiamo quasi l’80% del fatturato, significa che il mercato nazionale cresce molto bene.
Siete ottimisti per il 2009?
La campagna vendite del primo semestre è  chiusa e stiamo concludendo quella del secondo semestre. E le stime ci danno ancora segni positivi.
Da poco più di un anno avete esteso la comunicazione alla tv. Taglierete gli investimenti nel 2009?
Tutt’altro. Anzi, il budget per la comunicazione passerà dal 5 al 7,5% del fatturato.

da Blogeconomy

Di Margiov

126 pensiero su “Liu Jo Franchising”
  1. Salve,
    gradirei ricevere informazioni su un’eventuale apertura di un punto ventita Liu Jo,precisamente a Foggia
    Nell’attesa di una vostra risposta, vi porgo distinti saluti

  2. Salve,
    gradirei ricevere informazioni su un’eventuale apertura di un punto ventita Liu Jo a Genova.
    Nell’attesa di una vostra risposta, vi porgo distint.i saluti

  3. Salve,
    gradirei ricevere informazioni su un’eventuale apertura di un punto ventita Liu Jo anche per bambini a Matera.
    Nell’attesa di una vostra risposta, vi porgo distinti saluti.

  4. Salve,
    gradirei ricevere informazioni su un’eventuale apertura di un punto ventita Liu Jo
    Nell’attesa di una vostra risposta, vi porgo distinti saluti.

  5. salve, vorrei informazioni per un’eventuale apertura negozio liu jo!!In attesa di una risposta porgo distinti saluti.

  6. Buon giorno!
    mi piacciono le vostre collezzioni e mi piacerebbe avere informazioni per l’apertura di un possibile negozio monomarca sul lago di garda.in attesa di una vostra risposta vi porgo cordiali saluti. grazie

  7. Salve,
    gradirei ricevere informazioni su un’eventuale apertura di un punto ventita Liu Jo
    Nell’attesa di una vostra risposta, vi porgo distinti saluti.

  8. Salve,
    sarei interessata per l’apertura di un negozio Liu-jo in franchising, attendo vostre notizie! Grazie, cordiali saluti.

  9. Salve,
    gradirei ricevere anch’io informazioni x l’apertura di un franchising liu jo
    Nell’attesa di una vostra risposta,vi porgo distinti saluti

  10. Spett.le Ditta,

    Gradirei ricevere informazioni per l’apertura di un franchising liu-jo.

    Cordiali Saluti

  11. b.giorno sarei molto interessata ad aprire un franchising ajay by liu jo a latina. vorrei sapere ulteriori informazioni, i costi e se è possibile farlo in questa città.
    distinti saluti

  12. Salve sono interessata ad integrare nel mio negozio il marchio liu-jo borse e scarpe potete darmi qualche informazione come avere la merce.Grazie distinti saluti

  13. Spett.Liu jo,
    sarei interessata ad avere informazioni riguardo all’apertura di un vostro negozio in franchising a Copertino,provincia di Lecce (ITALIA). Certa di una vostra risposta vi porgo distinti saluti

  14. SALVE. DESIDEREREI AVERE INFORMAZIONI RIGUARDO LA POSSIBILE APERTURA DI UN NEGOZIO LIU JO. NELL’ATTESA UNA VOSTRA RISPOSTA DISTINTI SALUTI. MARIATERESA

  15. desidererei aprire un negozio liu jo nella mia città e vorrei avere informazioni su come fare. attendo risposta distinti saluti. Paola Piliego.

  16. Salve,
    gradirei ricevere informazioni e condizioni riguardo l’apertura di un punto vendita liu jo, franchising o meno.
    In attesa di un Vs cordiale riscontro porgo i miei saluti.

    Eliane

  17. Salve, gradirei avere informazioni per poter aprire in franchising un negozio Liu Jo nella mia città (Gioia Tauro in provincia di Reggio Calabria).
    In attesa di vostre ulteriori informazioni porgiamo cordiali saluti.
    Borgese Maria

  18. Salve, gradirei avere informazioni per poter aprire in franchising un negozio Liu Jo nella mia città (Gioia Tauro in provincia di Reggio Calabria).
    In attesa di vostre ulteriori informazioni porgiamo cordiali saluti.

    MB

  19. Salve, gradirei avere informazioni per poter aprire in franchising un negozio Liu Jo nella mia città, CORIGLIANO CALABRO (CS).
    Aspetto vostre notizie…

    Distinti saluti.

  20. Buona sera,
    gradirei avere informazioni sulla possibilità di aprire un punto vendita monomarca a Perugia.
    In attesa di Vs gradito riscontro.
    Cordiali Saluti

    Erica Papa

  21. Salve,
    gradirei ricevere informazioni su un’eventuale apertura di un punto
    ventita Liu Jo in franchising,precisamente a Rende (CS)
    Nell’attesa di una vostra risposta, vi porgo distinti saluti.

  22. Salve Buon giorno,
    Vorrei ricevere informazioni su un eventuale apertura di un punto vendita Lui Jo in franchising a Bari.

    COrdiali saluti.

  23. Desidererei aprire un negozio liu jo a Santeramo in Colle (BA) e vorrei avere informazioni su come fare.
    In attensa di una Vostra risposta Vi porgo distinti saluti.
    Vita Stano

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