Londra: dalla finanza ai gelati
di Nicol Degli Innocenti
Dalla corporate finance al gelato artigianale, dall’analisi azionaria al sorbetto perfetto: un percorso decisamente inusuale che si è rivelato vincente per Christian Oddono, diventato il gelataio più premiato e osannato di Londra. Mentre la crisi finanziaria devasta la City e i mercati crollano, gli inglesi fanno la fila per comprare il cono al pistacchio siciliano o alla nocciola piemontese doc.
Dopo un iter classico, laurea in Bocconi e lavoro nella corporate finance e ricerca azionaria a Londra, diventando Head of Research di Actinvest, Oddono ha deciso di seguire il suo istinto. «Mi sono sempre considerato un imprenditore prestato alla finanza – racconta –. Ci pensavo da quindici anni, semplicemente perché amo il gelato e non sono mai riuscito a trovarne uno davvero buono a Londra. Il mio lavoro nella ricerca di mercato mi ha confermato che c’era un gap e quindi un’opportunità».
Christian ha sfruttato il suo background per fare il business plan e ha trovato un partner, Marco Petracchini, ex manager di Starbucks, che ha portato l’esperienza del retail. Così è nata Oddono’s, partita nel 2004 con una gelateria a South Kensington, diventata subito un successo.
«In un ottica da italiano, la cosa più interessante è stata la formazione della mia società – spiega Oddono –. Ho creato l’azienda srl su internet, in mezz’ora, spendendo 50 sterline e con una sterlina di capitale. In pochi giorni mi sono arrivati per posta tutti i documenti. Quindi zero burocrazia e costi ridicoli, il che dimostra perché la Gran Bretagna, al contrario dell’Italia, è una grande palestra imprenditoriale». Molte inoltre le agevolazioni: Businesslink, un ente creato dal Governo britannico per sostenere le start-up, ha offerto consulenza all’inizio e ogni sei mesi propone a Oddono’s, come a tutte le giovani imprese, un business check-up, un contabile o un consulente legale, del tutto gratuitamente.
Oddono ha fin dall’inizio deciso di fare solo gelati e sorbetti artigianali, senza usare conservanti o coloranti, neanche quelli naturali, e senza ricorrere all’utilizzo di semilavorati pronti «come il 95% delle gelaterie italiane», dice. «Abbiamo deciso di distinguerci per il gusto e la qualità superiore, usando le bacche di vaniglia dal Madagascar e non la vanillina, i pistacchi di Bronte e non la pasta iraniana, solo cioccolato Valhrona e così via. Trovare i fornitori giusti non è stato facile.
La gelateria ha un laboratorio a vista con una grande finestra che permette ai clienti di vedere come viene fatto il gelato. «Questa è stata un’innovazione assoluta per Londra ed è piaciuta molto». Galen Weston, il miliardario proprietario di Selfridges, ha assaggiato il gelato di Oddono’s e gli è piaciuto al punto che ha voluto un loro punto vendita all’interno del grande magazzino. Da allora il numero di gelaterie è cresciuto.
La recessione in Gran Bretagna ha avuto l’effetto di aumentare le vendite, dice Oddono: «Non sentiamo la crisi, probabilmente perchè il gelato è un comfort food come il cioccolato, un piccolo lusso a un costo contenuto che ha un effetto consolatorio nei momenti difficili. Poi la gente va meno al ristorante, resta a casa ma vuole comunque un tocco dolce, quindi vendiamo molte più vaschette da asporto».
L’obiettivo ora è replicare la formula in altre città britanniche e anche all’estero, probabilmente in franchising. «Vogliamo crescere ma senza fretta e senza sacrificare la qualità – dice Christian –. Abbiamo avuto già richieste dal Medio Oriente e dall’Asia. Tra due o tre anni poi potremmo quotare la società sull’Aim londinese, la Borsa delle piccole aziende». L’istinto finanziario non è del tutto sopito.
Dal Sole 24ore