Mar. Nov 26th, 2024

Prosegue la vertenza della Filcams – Cgil di Trapani per i cinque lavoratori del negozio Oviesse in franchising di Mazara del Vallo, licenziati lo scorso 31 luglio, insieme agli altri cinquantasei colleghi in servizio negli altri punti vendita Oviesse della Sicilia, gestiti dalle nove società del gruppo Miceli.

La Filcams – Cgil, che nei giorni scorsi aveva contestato l’accordo, sottoscritto il 24 agosto a Palermo, tra sindacati, rappresentanti deigruppi Coin Spa, Oviesse Spa e Miceli, chiede, adesso, la convocazione di un incontro, tra le parti, in Prefettura affinché si proceda alla rapida riassunzione dei lavoratori e alla riapertura del punto vendita Oviesse di Mazara del Vallo.

“L’eventuale non apertura del negozio di Mazara o l’apertura con altro personale – ha detto il segretario provinciale della Filcams Cgil Vito Gancitano – inficerebbe l’accordo sindacale e sarebbe un gravissimo atto di discriminazione nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori di Mazara, che con la loro azione stanno difendendo i loro diritti di lavoratori”.

La Filcams – Cgil, pur contestando l’accordo del 24 agosto scorso, che prevede l’assunzione dei lavoratori a tempo determinato e per un solo anno e un periodo di prova di 45 giorni entro il quale il datore di lavoro si riserva la legittimità di licenziare i dipendenti senza alcuna motivazione e senza preavviso, si è detta, comunque, disponibile a firmare la transazione con Oviesse ma non, così come richiesto dalla stessa Oviesse, la conciliazione con il gruppo Miceli che prevede la rinuncia da parte dei lavoratori degli stipendi arretrati e di circa il 50 per cento del Tfr.

“Oviesse – ha detto Gancitano – subordina la pre assunzione dei lavoratori alla firma del verbale di conciliazione con il gruppo Miceli anche se tale aspetto non è incluso nell’accordo, anche perché non sarebbe stato pensabile condizionare la riapertura dei punti vendita all’obbligo da parte dei lavoratori della sottoscrizione di un verbale di conciliazione-truffa. In virtù di ciò – ha concluso Gancitano – non può essere addotto come motivo della mancata riassunzione dei lavoratori di Mazara la decisione dei dipendenti di non sottoscrivere alcun verbale di conciliazione con il gruppo Miceli, poiché sarebbe una vera e propria forma di ricatto”.

Intanto, la Filcams – Cgil di Trapani, ha avviato, nelle settimane scorse, la procedura legale nei confronti del gruppo Miceli per il recupero di tutti i crediti vantati dai lavoratori.

da Marsala.it

Di Margiov