Sab. Nov 23rd, 2024

Paris BaguetteParigi, baguette in salsa coreana

Una catena di panetteria e pasticceria, Paris Baguette, ha aperto il suo primo negozio nel centro di Parigi, non distante da Notre Dame e dal Louvre. Ma, ahimè per i francesi, si tratta di una società di proprietà sudcoreana, con oltre 2 mila punti vendita, di cui 180 all’estero, soprattutto in Cina e negli Stati Uniti, quasi tutti in franchising.

Il negozio parigino ha una superficie di 200 metri quadrati e conta 46 posti ai tavoli. La catena, fondata nel 1988 dall’uomo d’affari coreano Hur Young-in, vuole essere, per i prodotti tradizionali francesi, quello che McDonald’s rappresenta nell’ambito degli hamburger. I puristi d’Oltralpe, tuttavia, storcono il naso: c’è chi ha messo piede a Paris Baguette (non a Parigi, s’intende) e ha definito i prodotti «orribili». Anche perché i coreani insistono su una pasta a base di formaggio e salsiccia, ricoperta di ketchup e maionese: tutt’altro che francese.

Non la pensano così i diretti interessati, che hanno programmato altre aperture in 60 nazioni nei prossimi sei anni e che contestano l’idea di non poter incarnare lo stile francese nel mondo. Secondo la dirigente Ahn Tae-ju, non c’è ragione per cui Paris Baguette non possa diventare la miglior catena di panetteria francese a livello globale. D’altro canto, in molti casi il gruppo ha minimizzato, all’estero, il fatto di essere coreano e molti coreani non sapevano neppure che si trattasse di una società locale.

Certamente il cammino in Francia sarà difficile. Se non altro perché molti francesi considerano il pane una specialità che appartiene all’identità nazionale e che, quindi, non può essere contaminata da elementi estranei. A livello di immagine, comunque, i coreani si stanno impegnando a fondo. Il negozio della capitale francese è iscritto alla Camera professionale degli artigiani panettieri e pasticceri, un gruppo locale del commercio, e il gruppo asiatico sottolinea di voler salvaguardare le tradizioni artigianali dei predecessori parigini. Tant’è vero che, almeno per il momento, saranno banditi i prodotti che piacciono ai coreani (pane elaborato e torte di crema) e saranno assunti cuochi locali, che utilizzeranno unicamente ingredienti e metodi propri della tradizione francese.

 di Massimo Galli  da italiaoggi.it

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Di Margiov