Sab. Set 21st, 2024

YOYOGURTL’impero dello yogurt doc
nato tra le colline di Rivoli
Nel 2001 il primo negozio vicino a casa, ora sono più di 120

Due fratelli hanno creato una catena che vende in tutto il mondo
L’unico sogno che non potrai mai realizzare è il sogno che non hai».
È questo il motto dei fratelli Daniele Laino e Gregorio Fiumara. Il primo, quarant’anni, ex agente di commercio in ambito informatico, il secondo, di 49 anni, attivo in ambito immobiliare: nove anni fa, mettendo insieme il loro spirito imprenditoriale e la passione per la qualità e la genuinità del cibo, hanno dato vita a Yoyogurt, una società di franchising che crea e gestisce una catena di yogurterie, producendo un gustoso yogurt-gelato. «Mi ero accorto che era arrivato il momento di cambiare, così ho iniziato a lavorare con mio fratello – racconta Daniele -. Le operazioni immobiliari sono redditizie, ma fini a se stesse. Allora ci siamo messi in testa di fare qualcosa di nuovo, di provare a mettere in piedi una serie di negozi che potessero crescere ed evolversi nel tempo: ma ancora non sapevamo in che campo muoverci».

Poi il caso ha giocato un ruolo determinante: «Abbiamo incontrato un conoscente che aveva aperto una yogurteria, scoprendo che le potenzialità dell’investimento potevano essere interessanti: basso rischio imprenditoriale e buona risposta dei consumatori, sempre più attenti ad un’alimentazione sana. Così si è deciso di puntare su uno yogurt speciale, che possedesse tutte le caratteristiche salutari del prodotto naturale, ma che al tempo stesso si presentasse gustoso come un gelato da poter guarnire a piacimento».

Nel 2001 l’idea prende forma a Reano, tra le colline moreniche della valle di Susa, oggi quartiere generale dell’azienda; nasce così il primo negozio a Rivoli, nella via maestra Fratelli Piol, gestito per tre anni direttamente dai due soci fondatori. «Durante la mia precedente attività di agente informatico avevo venduto dei software ad un’azienda che lavorava nell’ambito dei prodotti da gelateria: per iniziare ho sfruttato quel contatto. Alla fine, dopo un po’ di esperimenti, abbiamo trovato la formula vincente: oltre alla qualità, condizione basilare, contano l’immagine del prodotto, il posizionamento del negozio e il rapporto con il pubblico. A quel punto eravamo pronti a proporci come imprenditori affilianti».
È il 2004 quando vengono inaugurati due punti vendita a Giaveno e a San Mauro. Da quel momento la crescita di Yoyogurt sembra inarrestabile. Due anni dopo prende il via l’avventura brasiliana. «Abbiamo provato ad aprire un punto vendita a gestione diretta, assieme a un nostro amico, che si sarebbe occupato della gestione in loco: siamo partiti bene, poi abbiamo avuto qualche problema e messo da parte per qualche tempo il mercato sudamericano». Non quello estero, però. A ruota aprono i battenti due punti vendita in Olanda, quindi tocca alla Spagna, dove oggi sono otto i negozi Yoyogurt, e all’Austria. «È fondamentale scegliere bene la location, a costo di fare prima qualche tentativo. Se si indovina il posto giusto, si può essere certi che i risultati poi arrivano: la miglior dimostrazione che l’immagine del nostro prodotto funziona anche all’estero».

Ad oggi, tra franchising e gestione diretta, sono già 40 i punti vendita in Piemonte, l’ultimo avviato recentemente in piazza Castello a Torino; quasi 80 nel resto d’Italia e in Europa. L’inizio del 2010 segna il ritorno sul mercato sudamericano, oltre ad un probabile sbarco ad Atene. «Ritentiamo una partnership con il Brasile, ma questa volta con un socio al 50% – spiega Daniele Laino -. Si tratta di manager già operativi sul territorio, con ottime garanzie di professionalità. Sempre oltre Oceano c’è una trattativa interessante su Miami: «Il manager di alcuni giocatori di basket dell’Nba è interessato a entrare in società con noi per aprire un negozio in un grattacielo davanti allo stadio. Sarebbe importante far breccia nel mercato americano: se si ha successo lì, allora puoi davvero dire di aver colto nel segno».
Ma non è finita qui. «Nel breve periodo vorremmo cercare di sfruttare le occasioni che si aprono in questo momento di crisi. Nei centri commerciali, ad esempio, si liberano diversi spazi a costi decisamente inferiori rispetto a qualche anno fa. L’ennesima condizione per espandersi: i centri commerciali funzionano ancora meglio come location, visto che non sono influenzati dalle condizioni climatiche. A differenza dei negozi, la gente vi entra sia con il caldo che con il freddo: l’ideale per un prodotto come il nostro».

LUCA INDEMINI  da lastampa.it

Di Margiov