Zaia, Ministro alle Politiche Agricole: col Mc Italy si globalizza l’identità dell’agricoltura italiana
L’americanissima Mc Donald si lascia tentare dal gusto italiano e, per ottenere maggiori consensi – e di conseguenza profitti, si adatta ai prodotti tipici locali. A Gennaio, alla presenza del Ministro alle Politiche Agricole, Luca Zaia, la Mc Donald ha presentato un nuovo menù caratterizzato da panini e insalate preparati con il 100% di prodotti italiani, tipici o tradizionali dei quali sarà possibile seguirne la tracciabilità. Mc Donald utilizzerà carne nazionale, olio extravergine di oliva siciliano, Asiago Dop, Bresaola della Valtellina Igp, pancetta della Val Venosta, grano saraceno, cipolle di Tropea e carciofi romani.
“McItaly è un grande obiettivo che mi ero prefisso e che è stato realizzato – ha dichiarato il Ministro Zaia -, consentendoci di guardare al futuro e di allargare gli orizzonti della nostra agricoltura. Un network mondiale come McDonald’s rappresenta un importante sbocco in nuovi segmenti di mercato per i nostri contadini. La nostra agricoltura non poteva perdere quest’occasione, come dimostrano i numeri: 1000 tonnellate di prodotti italiani utilizzate, per un valore di 3,5 milioni di euro”.
Teatro della presentazione non poteva che essere il fast food a Piazza di Spagna, il primo in assoluto che la multinazionale USA ha avviato ben 25 anni fa. Il nuovo menù sarà commercializzato in 392 punti vendita italiani ma l’idea di fondo è quella di estenderlo a livello internazionale seguendo il prncipio di “globalizzare l’identità dell’agricoltura italiana.
L’idea del vertice di Mc Donald Italia è quella di annullare il dualismo antitetico fast – slow food semplicemente trasformandolo in good food. E’ il buon cibo, infatti, che va promosso e portato avanti e se è pure gustoso e facile da mangiare ben venga!
Improntato sulla cultura alimentare anche il programma del Ministro: “I gesuiti, a cui veniva chiesto perché parlassero con gli infedeli, rispondevano: meglio evangelizzare chi non crede. McItaly ci consentirà di dialogare con i giovani, lavorando sul loro imprinting gustativo: il 31% dei clienti McDonald’s, infatti, ha un’età compresa tra i 20 e i 35 anni, l’11% tra i 15 e i 19”.
dal corrieredinformazione.it