Ven. Nov 22nd, 2024

signorvinoI vini di Mr. Calzedonia
in piazza Maggiore
L’enoteca di Veronesi apre a Bologna:
«Farinetti? Non mi metto in competizione»

BOLOGNA – Sandro Veronesi non rinuncia a Bologna e dopo aver visto sfumare sotto i suoi occhi l’occasione dell’intimo del lusso ci riprova con il suo ultimo pallino: l’enologia. Il patron dei marchi Calzedonia, Falconeri, Intimissimi e Tezenis ai già tanti negozi di maglieria e intimo in città aggiunge una nuova casella, questa volta però nel salotto più bello, quello che appunto si sposa meglio con l’ora dell’aperitivo e la vasca dei turisti: piazza Maggiore. Sarà qui o probabilmente nelle vie limitrofe in cui abbondano gli esercizi sfitti che aprirà il nuovo franchising di «Signorvino», enoteca in cui bere e comprare tante qualità di vini, oltre che mangiare un boccone.
Evidentemente la febbre gastronomica che ha contagiato il centro cittadino è arrivata a lambire pure le sponde venete di Veronesi, che dopo aver mancato di pochissimo La Perla (soffiatagli da Silvio Scaglia, l’inventore di Fastweb) ora prende il Crescentone per la gola. «Abbiamo aperto Signorvino a Milano, la settimana prossima apriamo a Verona e successivamente a Bologna, in piazza Maggiore. Non mi metto certo in competizione con Farinetti, lui è una potenza. Noi ci limitiamo al vino, selezionando piccole cantine ma di alta qualità, legate al territorio, per la maggior parte sconosciute», ha rivelato il re dell’intimo italiano, chiarendo la posizione del suo business in un momento in cui il signor Eataly sembra inarrestabile e proprio a Bologna punta al definitivo salto di qualità con l’ambizioso progetto Fico. «Ciò vuol dire — ha detto ancora Veronesi — che il mix delle nostre proposte varierà da città e città. A Milano stiamo andando molto bene, la sfida è di replicare questo successo anche nelle altre realtà. Perché questa scelta? In parte per diversificare il mio business, in parte perché sono un amante del vino, anche se cerco di non bere troppo».

La scelta di far sbarcare «Signorvino» nel cuore di Bologna riflette d’altronde la filosofia del neonato brand vinicolo, che sta colonizzando le piazze, in tutti i sensi, più importanti d’Italia. Se infatti il 3 aprile verrà inaugurato il nuovo esercizio in piazza Bra a Verona, in piazza Duomo a Milano ne esiste uno già dal 2012. E le aperture non si arrestano, dato che dopo la città scaligera arriveranno altre due botteghe ad Affi sul lago di Garda, la terza alle porte della Valpolicella e una quarta all’hotel Veronesi La Torre di Villafranca di Verona. Ma cosa trova chi varca la soglia di un franchising «Signorvino »? Tante bottiglie e un servizio di cucina che propone piatti espressione delle tradizioni locali.

La fascia di prezzo dei prodotti in vendita cerca di soddisfare tutte le tasche, per cui è possibile acquistare una buona etichetta a 5 euro oppure salire via via a 15-20 euro fino ad annate storiche da 3 zeri come Biondi- Santi, Quintarelli e Sassicaia. Una gamma insomma che annovera vini artigianali ottenuti da aziende agricole familiari di dimensioni medio- piccole, il tessuto produttivo tipicamente italiano che cerca di fare attenzione al prodotto. Ma Veronesi ha fatto nascere questo suo nuovo brand con un’attitudine molto «friendly», come si suol dire, lontana anni luce dalla classica vineria a cui siamo abituati: infatti «Signorvino » prevede anche la consegna a domicilio gratuita e la possibilità di degustare all’interno dell’enoteca la propria bottiglia, pagandola sempre allo stesso prezzo. Un approccio informale che potrebbe premiare in una città di giovani come Bologna. Gli interni, dal canto loro, cercano invece di rieditare la tradizionale cantina con mattoni a vista e bottiglie esposte.

Andrea Rinaldi da  corriere.it

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Di Margiov