Parrucchini all’inglese
La Advicorp compra Cesare Ragazzi per il rilancio del marchio.
Alzi la mano che non ricorda il tormentone «Salve…sono Cesare Ragazzi». Il ‘parrucchino’ più famoso della tv si prepara a fare la gioia dei sudditi della regina Elisabetta angustiati da problemi di calvizie sbarcando nel Regno Unito. Niente più riporti naturali made in Bologna perchè la società di investimento inglese Advicorp ha acquistato il ramo d’azienda ‘Cesare Ragazzi’, con sede a Zola Predosa, dalla Cooperativa Nord 2000.
L’azienda, che lavora nel settore della tricologia, ha attraversato momenti di grande difficoltà intorno al 2008, attualmente fattura circa sei milioni e il valore dell’operazione di acquisizione è stato di circa cinque milioni. Tra le principali operazioni effettuate vi sono la recente acquisizione della società di costruzioni americana Imh da parte della Cmc di ravenna, la ristrutturazione del gruppo Martini alimentare. L’obiettivo dei nuovi acquirenti è il rilancio del marchio Cesare Ragazzi.
Ragazzi fece furore a cavallo degli anni ’80 e ’90 grazie anche a una imponente campagna pubblicitaria sulle televisioni commerciali e, nonostante la zoppia nei bilanci di esercizio degli ultimi anni, ha mantenuto nel tempo la continuità operativa grazie alla tecnologia proprietaria denominata Sistema Cnc (capelli naturali a contatto), tecnologia meno invasiva rispetto all’autotrapianto e alla quale si accompagna una linea di prodotti specifici per la cura dei capelli. È proprio questa tecnologia, brevettata da Ragazzi 40 anni fa, che ha spinto Avidcorp all’acquisto. L’acquisizione è stata perfezionata attraverso la costituzione della società veicolo AdviHair srl, interamente partecipata da Advicorp.
I fondatori di Advicorp, Andrea Mandel-Mantello e Marco Elser, hanno identificato un vantaggio competitivo unico nella tecnologia proprietaria che l’azienda ha sviluppato, scommettendo su un importante potenziale di crescita e sullo sviluppo ancora inespresso anche nei mercati esteri, rispondendo alla tradizionale domanda maschile e all’emergente e sempre piu’ significativa domanda femminile.
Marco Elser ha commentato con soddisfazione: «Siamo entrati in una storia industriale che ha ancora molto da esprimere e da offrire, sia sul fronte della generazione di valore sia sul fronte dell’innovazione». «Il nostro obiettivo è di dare alla Cesare Regazzi un respiro internazionale attraverso la commercializzazione della sua tecnologia esclusiva Made in Italy anche il altri Paesi con cui abbiamo avviato rapporti di possibile collaborazione».