Lo sviluppo internazionale del contratto di franchising impone di verificare la disciplina applicabile nel paese in cui ha sede l’affiliato. Il contratto di franchising in Ucraina, sempre più utilizzato per regolare rapporti commerciali, in particolare tra una parte ucraina e una straniera, è più correttamente denominato contratto di concessione commerciale e disciplinato dal capitolo 36 del codice del commercio e dal capitolo 76 del nuovo codice civile adottato nel 2004.
Il contratto di concessione commerciale è individuato come “quel contratto in base al quale una parte (l’affiliante) garantisce all’altra (l’affiliato), dietro pagamento di una commissione, il diritto di usare il complesso dei diritti che gli appartengono per la produzione e/o vendita di beni o per la prestazione di servizi”.
I diritti oggetto di concessione sono quelli di proprietà intellettuale (marchi e segni distintivi, prototipi, invenzioni, segreti commerciali, know-how) oltre all’esperienza commerciale e alla propria reputazione. A tal fine l’affiliante dovrà fornire all’affiliato tutti i documenti tecnici e commerciali necessari per svolgere l’attività, mentre quest’ultimo si obbligherà, oltre al pagamento della suddetta royalty, al rispetto delle condizioni d’uso dei diritti concessi.
Ai fini della validità del contratto, i codici civile e del commercio richiedono che: i) il contratto sia stipulato tra soli soggetti imprenditoriali, iscritti nei registri; ii) il contratto di concessione commerciale sia contenuto in un unico documento e che sia registrato dall’affiliante, se soggetto registrato in Ucraina o, nel caso in cui questi non lo sia, dall’affiliato, soggetto a registrazione in Ucraina. Il contratto sarà valido ed efficace e potrà essere menzionato nei confronti dei terzi solo una volta che sia stato registrato. Andranno inoltre registrate tutte le modifiche al contratto, oltre che, ovviamente, la risoluzione.
L’unico elemento essenziale del contratto previsto dalla legge è l’oggetto, tuttavia è opportuno che le parti si accordino su ulteriori elementi, quali:
i) ammontare delle royalties;
ii) durata del contratto (strettamente legata alla durata, stabilita dalla legge, della protezione dei diritti di proprietà intellettuale);
iii) eventuale esclusiva territoriale, tenendo presente che la restrizione territoriale o della tipologia di clientela determina invalidità del contratto;
iv) non concorrenza.
I citati elementi andranno definiti in modo quanto più dettagliato e preciso possibile, ciò al fine di evitare l’insorgere di eventuali controversie.
La legislazione prevede la nullità delle clausole che stabiliscono (a) il diritto per l’affiliante di stabilire il prezzo di servizi e/o il prezzo massimo e minimo di rivendita, (b) che l’affiliato può vendere prodotti o fornire servizi solo a una tipologia di compratori o esclusivamente a compratori situati nel territorio previsto dal contratto di franchising.
Le parti possono accordarsi per permettere all’affiliato di concludere un contratto di sub-franchising che abbia ad oggetto i medesimi diritti concessi dall’affiliante all’affiliato, così che, mancando una specifica definizione in tal senso, il contratto principale possa essere considerato un master franchising o semplicemente il contratto principale.
Va sempre tenuto presente che, secondo la legge ucraina, l’affiliante e l’affiliato sono considerati solidalmente responsabili per la qualità dei beni prodotti dall’affiliato, mentre vi è una responsabilità sussidiaria solo nel caso di prodotti fabbricati dall’affiliante e semplicemente rivenduti dall’affiliato.
Dott.ssa Raffaella Andraghetti
Filodiritto
da EUROGROUP.BIZ