Tante famiglie in difficoltà Il Compro Oro a gonfie vele
In Abruzzo è boom dei “compro oro”.
Con le famiglie in crescente difficoltà, aumentano i cittadini pronti a cedere gioielli e preziosi in cambio di danaro. E’ l’altra faccia della crisi. Mentre la gran parte degli esercizi commerciali fatica ad andare avanti, fiorisce un nuovo business che si alimenta delle criticità congiunturali.
I numeri parlano chiaro: nel primo trimestre del 2012 il saldo tra aperture e chiusure, nel settore del commercio, evidenzia la scomparsa di 929 imprese abruzzesi, 442 delle quali nella sola provincia di Pescara (fonte Confesercenti). Di contro, l’Associazione Nazionale Tutela Compro Oro snocciola le cifre di un successo: circa 200 negozi della regione fanno compravendita di metalli preziosi, un’attività che soltanto dieci anni addietro era pressoché inesistente sul territorio. Il trend è in linea con quello nazionale, che negli ultimi due anni ha evidenziato una crescita del settore superiore al 20%. Secondo l’associazione di categoria, nel Paese operano complessivamente 28 mila “compro oro”, con un giro d’affari da 10 miliardi di euro annui.
“Complice la crisi, il mercato tira moltissimo – spiega il presidente dell’associazione, Nunzio Ragno – tanti imprenditori, a partire dai gioiellieri che commerciano il nuovo, si stanno riconvertendo a questa attività”. Basta guardarsi intorno per tastare con mano. In Abruzzo la catena MyDream, che fece la sua comparsa nel 2000 con una modesta bottega nel centro di Pescara, nel giro di 12 anni ha creato un piccolo impero, che conta 16 punti vendita: 9 nella provincia di Pescara, 5 nel Chietino e 2 nel Teramano. La compravendita di oro, argento e altre leghe di valore sembra trovare un terreno particolarmente fertile nella regione, visto che tra negozi in franchising, gioiellerie e botteghe artigianali, c’è un “compro oro” ogni 7.000 abitanti.
Diverse le catene presenti: da Golden Cash, concentrata soprattutto nel Pescarese, a Outlet Preziosi Oro, localizzata nell’Aquilano, a Royal Gold, Old-Gold e Gold 2000, radicate prevalentemente nel Teramano. La domanda è tale che nuovi gruppi iniziano ad affluire anche da fuori regione. E’ il caso del franchising pugliese Il Pomo d’Oro, che ha già aperto quattro punti vendita a Pescara, Vasto e Francavilla al Mare. Nella gran parte dei casi sono attività trasparenti, ma le forze dell’ordine segnalano infiltrazioni della criminalità organizzata finalizzate al riciclaggio e alla ricettazione.
“Al momento è sufficiente che il cliente si identifichi presso il punto vendita, firmando l’apposito registro vidimato dalla Questura – rimarca Ragno – non basta, e per tutelare la maggioranza degli onesti abbiamo chiesto una seria regolamentazione, che imponga una reale tracciabilità alla filiera e delinei un quadro più chiaro e certo a livello fiscale”.
da ILTEMPO.IT