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Ermenegildo Zegna ha chiuso il 2008 con un utile netto di 62,3 milioni su un fatturato di 870,6 milioni (+3,2% a cambi correnti).

zegna«Lo tsunami che ha investito l’economia mondiale nella seconda parte del 2008» ha dichiarato l’ad Ermenegildo Zegna «ha determinato una crescita minore del previsto, anche se in linea con le performance delle imprese più dinamiche che operano nel lusso. «Per sostenere e rafforzare le nostre quote, confidando nella possibilità di ripresa a partire dal 2010, ci siamo impegnati in un massiccio sforzo di investimenti ha aggiunto. L’attuale situazione dell’economia, tuttavia, si rifletterà al ribasso sui nostri risultati 2009 e, in particolare, sulla redditività.
Resto tuttavia convinto che questo sia il momento giusto per andare all’attacco, per uscire vincitori da una crisi la cui durata è difficile da prevedere».

Nel 2008 Ermenegildo Zegna ha puntato su mercati emergenti che sono arrivati a rappresentare il 25% dei ricavi complessivi del marchio – India (in quest’area il giro d’affari è raddoppiato), Cina (+30%), Medio Oriente (+50%) e America Latina (+15%), bilanciando così le minori vendite su mercati maturi come gli Stati Uniti e il Giappone. Per il management di Ermenegildo Zegna resta strategico lo sviluppo della rete retail: tre global store sono stati progettati da Peter Marino per Shinjuku (Tokio), Dubai e Hong Kong; vi si aggiungono oltre 20 nuovi negozi, 15 dei quali nella Great China (Cina, Hong Kong, Macao e Taiwan), due a Singapore, tre nell’Europa dell’Est e uno negli Usa (Houston).

In Europa, inoltre, entro il 2009 è previsto il restyling degli store di Barcellona, Lugano, Francoforte, Milano-Malpensa e Roma-Fiumicino. Nel 2008 i monomarca Ermenegildo Zegna sono saliti a 547, di cui 291 a gestione diretta (+15%) e il resto in franchising.

da THINKLUX

Di Margiov