Romania: cresce il franchising
Il numero delle imprese del settore franchising in Romania è cresciuto del 17 per cento nel corso del 2010, inviando un lieve segnale di crescita dopo che la crisi del settore, cominciata nel 2000 aveva portato molti investitori a limitare o addirittura chiudere le proprie attività, scrive Nine o´Clock.
I franchises sono passati dai 330 del 2009 a 385 nel 2010; la quota delle imprese romene rappresenta il 45-47 per cento circa del mercato complessivo e ciò principalmente grazie al fatto che i propri prodotti e servizi sono disegnati sulle necessità dei consumatori, ma anche a causa del fatto che gli investimenti necessari, e di conseguenza i prezzi praticati sono considerevolmente inferiori rispetto a quelli dei competitor stranieri, come conferma Constantin Anton, Presidente dell´Associazione romena di categoria.
L´investimento minimo va da 10.000 a 80.000 euro, in base dalla posizione e dal segmento di appartenenza, ma può arrivare anche a 250.000, come nel caso di un negozio della catena ´Musette´ aperto a New York, che peraltro non è il solo esempio di esportazione del franchising romeno. Il settore è tra quelli che sperimentano maggiormente il serrarsi della concorrenza dovuto alla globalizzazione e alla liberalizzazione dei commerci. La Romania ha trai suoi punti a favore l´efficienza delle normative cross-border, il basso livello di spesa necessaria per il finanziamento di impresa, e i ridotti costi amministrativi.
Trai punti di debolezza vi è il basso livello del credito al settore privato, le procedure troppo lunghe per la chiusura delle imprese, l´elevato livello di tassazione e il basso livello di investimento in ricerca e sviluppo. Nel settore locale del franchisig, i fallimenti rappresentano la norma, come successo lo scorso anno per Credit Team, attiva nel settore del brokeraggio. I segnali per il prossimo futuro sono comunque positivi, anche con catene estere interessate a entrare sul mercato romeno.