In crescita il franchising italiano all’estero
Le reti in franchising italiane continuano il loro sviluppo all’estero con tassi di crescita importanti. E’ quanto emerge dai dati dell’ultimo Rapporto Assofranchising Italia, realizzato in collaborazione con l’Osservatorio permanente sul franchising. Lo studio, che si basa sui dati di chiusura 2012 dei 938 franchisor attivi in Italia (ovvero con almeno 3 punti vendita tra diretti e franchising), ha evidenziato come tra questi siano 212 le aziende che sviluppano a livello internazionale il proprio format franchising.
Il dato sul numero di insegne operanti all’estero è in leggero calo rispetto al 2011 (9 insegne in meno, -4,1%). «Tale calo è dovuto principalmente alla volatilità delle insegne che tentano un approccio verso l’estero con un primo punto in franchising senza ottenere un riscontro tale da mantenere l’espansione», spiega Emanuele Basile, del Servizio Studi Assofranchising. Andando infatti ad analizzare il numero dei punti vendita esteri, il dato risulta infatti in netta crescita. Nel 2012, i franchisee ‘internazionali’ sono stati infatti 7.714, in aumento del 5,1% rispetto alla precedente rilevazione. Il dato conferma, quindi, la crescita di franchisor più strutturati, attivi sui mercati esteri da più tempo.
Se si considera poi la tipologia di franchisor presenti all’estero, è evidente il predominio del fashion, con 123 franchisor e 3.654 punti vendita in franchising tra abbigliamento, intimo, calzature, pelletteria e accessori che da soli valgono quindi il 47,4% del totale dei franchisee diffusi all’estero. Altro settore tradizionalmente molto forte è quello della ristorazione, con 38 insegne italiane all’estero e 1.283 punti vendita in franchising. Il settore è particolarmente prolifico negli ambiti della caffetteria in franchising. Molto limitata invece la presenza di servizi di fast food, pizzerie o altra ristorazione a tema e non.
da localport.it
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