Con il franchising è più semplice diventare imprenditori
Se vuoi metterti in proprio ma gli altiinvestimenti iniziali ti spaventano, il franchising ti consente di diventare imprenditore avvalendoti dellanotorietà e della formula imprenditoriale di un’altra impresa, in cambio di uncanone periodico.
Il franchising, una strada in più per diventare imprenditori
Il franchising è una forma di affiliazione commerciale: si tratta di una contratto mediante il quale un’impresa (Il franchi sor) concede all’affilato (il franchisee) il diritto di utilizzare la propria formula commerciale, di sfruttarne il know-how ed i segni distintivi, dietro pagamento di un canone.
Nella pratica l’affiliato gestisce la propria attività con la stessa immagine dell’impresa affiliante, avvantaggiandosi delle tecniche, delle conoscenze e della forza di una marchio già affermato sul mercato; generalmente il franchisee gode anche di varie forme di assistenza tecnica, commerciale e formativa.
In cambio l’affiliante si impegna a pagare delle royalties periodiche, di importo fisso piuttosto che calcolate in base al fatturato.
Sembra facile: infatti, negli ultimi decenni il franchising ha raggiunto un’ampia diffusione; basta pensare che, sul totale degli esercizi commerciali al dettaglio, il 6% è costituito da punti vendita in franchising, e ogni anno si osservano aumenti nel numero di insegne, nel numero di punti di vendita, nel numero di persone occupate.
Le ragioni del successo di questa formula risiedono nella sua flessibilità e adattabilità ai contesti più diversi, oltreché nei minori costi associati all’avvio di un’attività in franchising rispetto alle modalità più tradizionali.
Secondo una recente indagine (Il franchising in Italia, Dati e Mappe al 2008, Federazione Italiana Franchising), infatti, l’investimento iniziale non supera i 50.000 euro nella maggior parte dei casi.
Per quanto riguarda i settori, Il franchising ben si adatta ai campi più diversi, sebbene i casi più noti si osservino nell’abbigliamento, tra le agenzie immobiliari, fra i negozi di articoli per uffici, nella ristorazione.
Non va dimenticato, inoltre, che la fiducia nel franchising è aumentata negli ultimi anni, grazie alla nuova legge (del 2004) che ne ha disciplinato la normativa, preservando gli aspiranti imprenditori dal pericolo di truffe.
Tipologie di franchising
La tipologia di franchising dipende dal settore di attività. Infatti, possiamo distinguere:
Franchising di distribuzione: in questo caso l’affiliato vende una gamma di beni prodotti dal franchisor, secondo una tecnica e un metodo commerciale che trasferirà all’affiliato. Questa tipologia è tipica e particolarmente presente nel settore della commercio al dettaglio .
Franchising di servizi: In questo caso l’affiliato non vende alcun prodotto, ma offre la prestazione di servizi inventati e sperimentati dall’impresa madre. I settori di attività possono essere molto vari e comprendere la ristorazione (ristoranti, pizzerie, rosticcerie, gelaterie, bar, ecc.), le attività turistiche e il tempo libero (alberghi, agenzie viaggi, centri sportivi, ecc.), gli istituti di bellezza e i parrucchieri, l’intermediazione immobiliare ecc..
Franchising industriale: in questa tipologia di franchising, entrambe le controparti sono due imprese industriali. L’accordo generalmente prevede che il primo conceda all’altro la licenza dei brevetti di fabbricazione ed i marchi, trasferendogli conoscenze tecniche e di vendita. Il secondo, invece, si occupa della fabbricazione e della commercializzazione del le merci prodotte dal proprio stabilimento, applicando il know-how e le tecniche del franchisee.
I vantaggi
Di alcuni vantaggi è già stato detto, ma, riepilogando, è possibile affermare che affiliarsi ad un marchio già affermato sul mercato può comportare una serie di benefici.
Sul lato della clientela, ovviamente l’azienda gode di un portafoglio clienti e di una notorietà già conquistati.
Per quanto riguarda i costi iniziali, va sottolineato che, sempre più spesso, la casa madre arriva a farsi carico di tutte o parte delle spese legate agli arredi del punto vendita, specie nei casi laddove l’immagine gioca un ruolo importante. Può essere il caso di una catena di abbigliamento, ad esempio, o di una catena di locali che si richiama a determinate atmosfere. Inoltre, anche le spese di pubblicità e marketing normalmente ricadono sull’impresa madre.
Non vanno sottovalutate neppure le relazioni con i fornitori, solitamente consolidate nel corso degli anni di attività dell’azienda madre.
A riguardo delle altre competenze che un imprenditore deve possedere nel suo bagaglio, il più delle volte la casa madre prevede forme di consulenza e formazione per tutto ciò che concerne la gestione, il marketing, l’informatica, l’allestimento e l’immagine del negozio.
Lo sapevi che ?
Nel caso che un affiliato voglia vendere il proprio negozio, deve ottenere prima l’approvazione del nuovo franchisee da parte dell’azienda franchisor
Il contratto solitamente prevede che il franchisee sia sottoposto a controlli periodici, per verificare che i prodotti, l’immagine, il modo di operare siano conformi a quanto previsto
Dal punto di vista fiscale, in termini generali, si segnala che i canoni (royalties) pagati dal franchisee (affiliato) sono corrispettivi di prestazioni di servizi, imponibili con aliquota ordinaria ai fini IVA; i medesimi canoni sono inoltre integralmente deducibili dal reddito di impresa dell’affiliate, ai fini delle imposte dirette (IRES).
da Lastampa.it