Kiron Partner e l’andamento del mercato ipotecario italiano
News.Attico.it intervista Renato Landoni, Presidente di Kiron Partner Spa, per avere un parere sull’andamento del mercato ipotecario italiano nel corso di questa complicata congiuntura.
Renato Landoni Kiron Partner e landamento del mercato ipotecario italianoNe abbiamo parlato con Renato Landoni, Presidente di Kiron Partner Spa, importante franchising di mediazione creditizia legato al gruppo Tecnocasa.
1) Secondo Banca d’Italia, nel primo trimestre 2011, il volume delle erogazioni di finanziamenti da parte delle banche per l’acquisto di un’abitazione è risultato in lieve crescita. È il segno, secondo lei, di una reale inversione di tendenza rispetto alla stretta creditizia che aveva contrassegnato l’ultimo periodo o c’è un’altra spiegazione?
L’erogazione è stata contrassegnata da un più 1,2% grazie ai primi mesi del 2011, ma nella seconda parte dell’anno stiamo notando una sensibile riduzione dovuta principalmente all’andamento della domanda che è in parziale diminuzione. Da gennaio pari a un meno 10%.
2) Qual è la tendenza attuale dei tassi? In questo momento è preferibile il fisso o il variabile?
In generale è preferibile il variabile, per lo spread e il tasso di riferimento. Se la famiglia, però, ha un reddito al limite è senz’altro meglio puntare sul tasso con il Cap o quello fisso. Nel caso invece di un soggetto con una buona redditività e una buona solvibilità conviene il variabile. L’atteggiamento migliore che può avere l’operatore in questo momento di mercato, secondo noi, è quello di non generalizzare mai, ma di vagliare caso per caso, valutando con attenzione ogni singola situazione.
3) Come si riflette nello specifico l’attuale difficile congiuntura economica sul settore del credito per l’acquisto delle abitazioni?
Due sono gli elementi principali da tenere presenti: in una situazione di questo tipo le banche tendono a privilegiare clienti medi e di qualità. Va detto che questo atteggiamento degli istituti di credito è lo stesso dal 2008/09 cioè dall’inizio della crisi. Non abbiamo visto un cambiamento in questo ultimo anno. Le banche privilegiano l’acquisto della prima casa e preferiscono lasciare indietro richieste relative a seconde case, la surroghe o consolidamenti, sostituzione o liquidità. Dal loro punto di vista si tratta di prodotti meno interessanti: la surroga, per esempio, comporta una diminuzione del prezzo mentre il consolidamento o la liquidità sono considerati troppo rischiosi oggi per le banche.
4) È un atteggiamento comune tra gli istituti di credito o notate delle differenze?
Per quanto ci riguarda, abbiamo accordi con 15 diversi istituti di credito per mutui casa e prestiti personali. Non esiste una gran differenza, i prodotti sono molto simili. La condizione necessaria all’accensione di un mutuo è rapporto rata reddito non superiore al 30% e cash pari al 20/25%. In generale, l’indebitamento eccessivo non fa bene alla famiglia. Ci deve essere un punto di equilibrio e bisogna avere un certo margine. Oggi stiamo pagando tutti l’eccessivo indebitamento del 2006/07.
5) Quale si prevede sia l’andamento del mercato nel biennio 2011/2012?
Fino al 2012 siamo convinti che le 15 banche con le quali siamo convenzionati non cambieranno i criteri elencati, ma non siamo neanche catastrofisti e non prevediamo situazioni ancora più traumatiche. La Banca Centrale Europea sta controllando l’aumento dei tassi. La tendenza è che siano stabili nei prossimi mesi. Si sta verificando un moderato aumento degli spread, come si è visto in settembre, da 0,10 a 0,30 punti percentuali di media; ciò può portare a un aumento della rata per chi si appresta ad accendere un finanziamento oggi. Su un mutuo di 130mila euro in 25 anni l’aumento mensile è di 20/25 euro. I tassi di riferimento invece tendono a rimanere stabili. Nel gennaio 2009 il tasso medio tra fisso e variabile era 4,79, lo scorso giugno era sceso a 3,16. La situazione sembra psicologicamente deteriorata. Ma i tassi sono comunque accettabili.