La Casa dei pescatori di Barcola diventa un ristorante vecchio West
Tra poche settimane, all’altezza del porticciolo del Cedas, aprirà il locale pubblico che appartiene alla catena Cigierre spa di Udine. Birra, carne e patatine
Dapprima un fortino a difesa della città. Poi la casa dei pescatori. Adesso un ristorante in pieno stile Far West. E’ questa la nuova destinazione della storica struttura situata al civico 291 di Viale Miramare, di fronte al porticciolo del Cedas: un edificio in pietra arenaria che ha scritto pagine importanti del passato della città, e che da alcuni mesi è oggetto di un intervento di ristrutturazione, oltre che di recupero edilizio dell’intera area rimasta in uno stato di completo abbandono per oltre trent’anni. Un intervento che ha destato, in questi mesi, la curiosità di tutte le persone che vanno a camminare o a correre a Barcola. Adesso però il sito è pronto per una nuova vita.
E’ infatti alle porte l’apertura, prevista tra qualche settimana, di un ristorante della catena “Old Wild West”, uno dei marchi in franchising del genere birreria-steak house, che fa capo alla Cigierre Spa, la Compagnia Generale di Ristorazione, nata a Udine una ventina di anni or sono, e che può contare su una serie di format sparsi sul territorio nazionale e regionale, tra cui quello già presente in città nella sede del centro commerciale Torri d’Europa. Nel cantiere allestito in viale Miramare, dall’inizio dell’anno, sono al lavoro gli operai della ditta Edil Alpi di Arta Terme, che in un primo tempo hanno provveduto a mettere in sicurezza il sito – vincolato della Soprintendenza – iniziando dalla sistemazione del tetto, oggetto in passato di cedimenti strutturali, attraverso il rifacimento del solaio ed il consolidamento dei muri perimetrali. Chi si trova a transitare sulla riviera barcolana, può notare come gli interventi attuali si stiano concentrando adesso sulla messa a punto delle canne fumarie, nonché sul posizionamento delle vetrate esterne e sulla risistemazione dell’ampio giardino. La struttura può contare su una superficie interna di circa 120 metri quadri, divisi su due piani, mentre all’esterno la terrazza si sviluppa lungo un corridoio per 200 metri quadri complessivi.
Il locale, nel quale si respirerà una atmosfera tipica del vecchio West, con arredamenti che richiameranno i tavoli e le porte a spinta dei saloon, le carovane ed in generale il mondo dei cowboy, potrà contare su una sessantina di posti a sedere all’interno, mentre saranno più del doppio quelli a disposizione nella cornice esterna. Se dunque – come spiegano i tecnici incaricati degli allestimenti – gli spazi interni saranno ridisegnati ad hoc, non verranno invece modificati né i muri esterni né la facciata originale della costruzione che, nel corso dell’800, rappresentava una vera e propria fortificazione militare dell’esercito austro- ungarico, con tanto di mini finestrelle per il posizionamento delle armi a difesa della città e del suo porto.
Rimarrà integra anche la suggestiva raffigurazione della Madonna con Bambino incastonata sulla facciata principale del sito che, in seguito, si trasformò nella Casa dei pescatori: un luogo adibito a dimora e deposito delle reti e dei vari materiali appartenenti agli uomini di mare triestini. Un punto di ristoro in più per un lungomare che, se si eccettuano i chioschi che sono aperti solo con la bella stagione, è carennte di locali. Se il “California” e il Befeed sono chiusi, diventa difficile mangiare un panino o prendere una bibita. Bisogna arrivare alla pineta per trovare un bar aperto.
di Pierpaolo Pitich da ilpiccolo.it
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