Ven. Nov 22nd, 2024

Con oltre 70 punti vendita in Italia, il brand di frozen yogurt La Yogurteria, lanciato nel 2007 da Alberto Langella e Gianluigi Tortora, punta ora alla conquista del mercato francese.

Se la tendenza è per il frozen yogurt in Francia, lo è anche in Italia con, tra gli altri, il marchio La Yogurteria che promuove questo dessert rinfrescante, accompagnato da molteplici topping. Così, essendo emerso nel 2007 e ha unito l’intero stivale sin dalla sua apertura al franchising nel 2007; Ormai presente a Roma, Torino, Udine, Modena ea Napoli, Milano e Sorrento (in centro città e in un centro commerciale), quest’ultima intende ora aprirsi al mercato francese.

“Il nostro concept promuove lo yogurt gelato senza lattosio, proveniente da caseifici locali, ma anche prodotti caldi come pancake, bubble waffle (puffy waffle) o pancake. Offriamo anche cheesecake allo yogurt e bubble tea, incluso il bubble tea allo yogurt, per dare al cliente l’imbarazzo della scelta. E questo, in qualsiasi momento della giornata, intorno a un biglietto medio di circa 6 o 7 euro al massimo, in punti vendita con una superficie di almeno 50 mq. Abbiamo anche qualche posto e facciamo anche il take-away», spiega il rappresentante dell’insegna e leader del gruppo Penta, dall’Italia, Alberto Langella.

Forte del suo successo e molto in contatto con la fascia di età 13-28 anni (il suo target principale), il marchio ora vuole espandersi all’estero. Con, come primo paese di esportazione del concept, la Francia; Alberto Langella, considerando questo mercato “affine a quello italiano sotto tutti i punti di vista, sia economicamente che culturalmente parlando, soprattutto per quanto riguarda l’appetito per la gastronomia”, gli ispira fiducia. E di aver, tra l’altro, “visitato tre volte in passato alla fiera Franchise Expo Paris”.

Di conseguenza, la Yogurteria punta ad aprire, entro la fine del 2023, se non nel 2024, i suoi primi banchi yogurt nel sud della Francia. Puntando prioritariamente, sempre secondo le parole di Alberto Langella, “aree turistiche e costiere ad alto traffico, dove, in Italia ovviamente siamo già molto attivi in ​​estate, ma anche a Bordeaux dove abbiamo già contatti di potenziali franchisee. E a Parigi. D’altra parte, vista la densità della città, dovremo studiare bene il territorio con i nostri primi partner”.

Con il pilastro portante dello sviluppo, la ricerca di un master-franchisee al quale proprio trasmettere i codici del concept, prima di aprire tramite lui o lei, i suoi primi franchising. La Yogurteria dovrebbe inoltre allestirsi solo in bacini molto dinamici per testare l’accoglienza del concept e, quindi, raccogliere le prime impressioni dei clienti.

“Potremmo anche aprire i nostri primi franchising nei centri commerciali, visto che l’idea è ben accolta lì in Italia. L’obiettivo è soprattutto quello di aprire in aree leisure, in prossimità di una o più sale cinematografiche. Per fornire il servizio fino alle 22, per esempio”, continua l’imprenditore. “E considerando che in Italia la rete inaugura una quindicina di nuovi indirizzi all’anno, vorremmo aprirne 5 all’anno in Francia per individuarvi una quindicina di punti vendita entro il 2026”.

Alla fine, se il feedback è positivo, Alberto Langella potrebbe sviluppare la stessa strategia del suo mercato interno; offrire ai propri partner (multi-franchisee o semplicemente franchisee) un concetto modulare chiavi in ​​mano. Già da aprire in diverse tipologie di locali; in centro città e/o in un centro commerciale, ma anche, eventualmente, sotto un secondo concept. Ma che per ora è appena emerso in Italia.

Se il marchio è già presente a La Botte con locali che offrono due banchi in uno (uno per gli yogurt, l’altro per il bubble tea), che sono formati base, non negoziabili, potrebbe anche, a lungo termine, importare il suo ‘ultimo nato dal format del gruppo, ‘La Yogurteria Art Caffè’. “Un punto vendita incentrato sui codici della caffetteria tradizionale italiana, ma intorno a una superficie più ampia, su 100 metri quadrati minimo, con posti a sedere e attorno un investimento maggiore”, confida quest’ultimo. “Ma probabilmente sarà per dopo perché per il momento preferiamo concentrare i nostri sforzi sul punto vendita che offre yogurt e bubble tea, che non sarà flessibile”.

Per i suoi futuri franchisee, La Yogurteria ha fissato le quote di ingresso a 20.000 euro, per un investimento complessivo di circa 80.000 euro e circa il 5% di royalties. Il concept de La Yogurteria Art Caffè costerebbe circa 110.000 euro, se però venisse replicato in Francia.

Inoltre, aggiunge il franchisor, con il quale bisognerà impegnarsi intorno a un contratto di 5 anni, “i franchisee dovranno disporre di ulteriori 10.000 euro per lo stock iniziale, che saranno peraltro collocati presso il master-franchisee alla partenza , per poter avviare l’attività”. E con questa firma, la promessa di raggiungere “un fatturato annuo netto da 60.000 a 80.000 euro, rendendo l’attività redditizia dopo soli due anni di attività”.

Di Margiov