Marina Martorana
Dal trash al fashion. Il sostenibile senso dell’usato si riassume con due concetti cardine, al top dell’attualità: gran risparmio di intasamento all’ambiente, col riciclo di capi e oggetti ancora funzionanti e in ottimo stato. E un effettivo aiuto per le euroafflitte tasche. Oggi finalmente il riuso sta andando sempre più di moda. Decollando nel Belapese, come già da tempo nel resto dell’Europa.
Regista di questo concreto sviluppo nazionale in modo glam è un personaggio che ho battezzato, non a caso, Mister Secondhand. All’anagrafe Alessandro Giuliani, 44 anni, veronese. Che ha fondato Leotron nel 1988, la sua società inizialmente di software. Ha poi sposato l’ecosostenibiltà per diventare, nel tempo, l’azienda di riferimento rivolta a chi vuole aprire un elegante mercatino al coperto.
Per i consumatori, nel 2002 è nato il primo Mercatopoli , oggi ce ne sono un centinaio da nord a sud, con aperture di 2/3 nuovi punti vendita ogni mese. Funzionano con la formula del conto vendita. Chiunque può anche selezionare cose seminuove che non gli servono più e portarle al vaglio: previa selezione e quando vendute, intascherà circa il 50% di quanto prezzate come secondhand. Tutti gli indirizzi sono nel website e nell’apposito link vetrina.mercatopoli.it appaiono circa 10 mila tra gli articoli in vendita, con relativi prezzi.
Sulla scia, nel 2005 ecco spuntare il primo presidio di usato selezionato per bambini Baby Bazar : il 23esimo aprirà a ottobre a Neuchatel, in Svizzera. L’italica corazzata veneta del franchising, per adulti e piccoli, sta infatti ricevendo molte richieste dall’estero e le previsioni sono di puntare in primis (oltre all’elvetico punto vendita già avviato) su Spagna e al nuovo Est.
Racconta Alessandro Giuliani: ” L’innovazione sta bel fatto che abbiamo voluto posizionare i nostri negozi verso l’alto, in termini qualitativi. Organizzando store fruibili, dove star bene, puliti, con attenta selezione selezione dei prodotti esposti” Sparpagliati qua e là, forti soprattutto in Emilia Romagna, Veneto, Lombardia dove è concentrato il 50% dei punti vendita. A seguire, presenti in Toscana, Piemonte, Sicilia, Lazio, Abruzzo, Calabria, Campania, Friuli, Sardegna. Marche, Puglia, Trentino. Con fatturato composto da 30% abbigliamento; 30% oggettistica, libri e CD; il 40% mobili ed elettrodomestici
Il motivo del successo? Spiega Giuliani: ” Per noi questa che sta vivendo l’Italia è, più ancora che una criticità prettamente economica, una involontaria sensibilizzazione culturale: perché manda in tilt il modello consumistico. Per capirci, ci si rende conto che la nonna utilizzava la scatola di latta del caffè per contenere i bottoni. Per noi italiani, abituati a buttare via l’usato anche se ancora utile e bello per comprare il nuovo, è una grossa presa di coscienza. Che mette inevitabilmente in crisi usi e costumi consolidati. Creando nuovi canali di vendita consapevoli”
Insomma, si credeva edonisticamente di andare avanti nel segno del progresso e invece ci si accorge che è meglio far tesoro del buon senso passato. Continua Mister Secondhand: ” Stiamo verificando che, soprattutto nell’ultimo anno, sempre più arriva da noi il ceto medio e medio-alto. Nelle nostre realtà abbiamo clientela diversa, i Baby Bazar sono frequentati da donne sui 40-45 anni, socio-mentalmente evolute. Mentre nei Mercatopoli va chiunque, anche chi sta cercando il frigo usato. D’altronde notiamo che piace girare, esplorare, cercare: favoriscono il rapporto umano”
Per agevolare la socialità e far vivere in modo un po’ salottiero questa divertente esperienza di shopping risparmioso, in quasi tutti hanno impostato aree con distributori di bibite e caffè. E magari pure il flipper d’epoca, che per esempio troneggia nel mega punto vendita di Villa Guardia, in provincia di Como. Ma non è finita qui. Molte novità bollono in pentola.
da IL CORRIERE DELLA SERA