Ven. Nov 22nd, 2024

Commercio e negozi sfitti
Ascom punta sul franchising
Quasi 90 i locali vuoti in centro città. Convenzione con Assofranchising per facilitare l’insediamento di negozi affiliati a grandi aziende. Un’iniziativa per contrastare la crisi che sta spopolando il cuore della città

parma_ascom_franchisingFerite aperte. Sono i negozi che chiudono i battenti e rimangono sfitti, vetrine buie ricoperte di giornali che per mesi espongono il cartello “affittasi”. Il fenomeno, con la crisi economica, anche a Parma ha raggiunto livelli drammatici. Basta leggere i dati diffusi da Ascom Confcommercio: nelle principali vie del centro e dell’Oltretorrente si contano 88 esercizi sfitti. Il picco, 22, è in una via Bixio ormai desertificata.

Ma anche le vie salotto soffrono: tra via Repubblica e strada Saffi i negozi chiusi sono 16, 9 tra via Garibaldi e via Verdi, 9 in via Farini e 5 in strada XXII luglio e 5 tra piazza Garibaldi e via Cavour. L’Oltretorrente conta 10 serrande definitivamente abbassate, così come piazza Ghiaia. Non mancano i casi di piccole attività che nascono e dopo pochissime settimane sono costrette a chiudere i battenti. Anche i dati sugli iscritti all’associazione lo confermano: su 4.300 nel settore commercio, nel 2012 ci sono state 204 nuove iscrizioni a fronte di 299 cessazioni. Saldo negativo anche per il turismo e i servizi. Non è un buon segnale l’alto numero di richieste al Comune, oltre 250, per trasformare i negozi in box auto.

Ascom ora lancia un’iniziativa per la rinascita del commercio al dettaglio: portare a Parma i grandi marchi del franchising, grazie alla collaborazione Assofranchising. “La chiusura di numerosi negozi è una tendenza che impoverisce il cuore della città, rendendolo meno attrattivo per i turisti, e che rischia di incidere sul mercato immobiliare con un drastico
calo del valore  –  spiega il direttore di Ascom Confcommercio Enzo Malanca  –  questi spazi debbono essere riempiti ex novo da attività che siano di richiamo e che abbiano anche una certa sicurezza di riuscita. Non ci si improvvisa commercianti, è necessaria professionalità”.

Da qui l’idea di incentivare l’insediamento di esercizi – di commercio al dettaglio o di servizi – in franchising. Questa formula è statisticamente più sicura per le nuove attività, che registrano un tasso di chiusura del 3% a fronte del 15% degli altri punti vendita. Il motivo, spiega il segretario generale di Assofranchising Italo Bussoli, è che gli affiliati si appoggiano a una casa madre con un forte brand, debbono sostenere minori investimenti e ricevono format specifici di marketing. Il rischio d’impresa è quindi minore.

Come funziona il nuovo progetto? Ascom Confcommercio chiede ai proprietari o ai mediatori immobiliari di negozi sfitti di contattare l’associazione. Questa valuterà gli spazi e, tramite Assofranchising, testerà l’interesse di una società “franchisor” ad insediarsi a Parma. Ascom inoltre garantirà la formazione del titolare dell’azienda affiliata (franchisee) e l’accesso al credito tramite la Cooperativa di Garanzia fra commercianti e un nuovo strumento di finanziamento “Start up plus”, nato dall’accordo con Cariparma. “Cerchiamo di dare alle nuove imprese il massimo della sicurezza – dice Malanca  –  con l’obiettivo di creare posti di lavoro, sostenere il valore del mercato immobiliare e mantenere sano il tessuto commerciale di Parma”.

da repubblica.it

Di Margiov