Saldi, caccia all’affare sconti fino al settanta per cento
Ma i negozianti temono la crisi e mettono le mani avanti: “Negli anni passati c’era più interesse, ora circolano davvero pochi soldi”
Saldi a tutta velocità. Scatta ufficialmente oggi la grande caccia all’affare con gli sconti estivi. I cartelli esposti in vetrina partono da super-ribassi dal 30 fino al 50 e 70 per cento. Nessun avvicinamento graduale. Tutta colpa della crisi.
“Il 20 per cento ormai non fa più gola a nessuno – spiega Annalisa Brocchieri, titolare del negozio di abbigliamento femminile Anna-Li, in via dei Mille -. Siamo partiti subito con saldi molto spinti, perché vediamo che c’è poco interesse in giro. Negli anni passati c’era più aspettativa per i saldi. Noi partiamo direttamente con il 30 per i capi collezione 2011 e tra dieci giorni creeremo un angolo, ben indicato, con i capi delle stagioni precedenti al 70 per cento”.
Partono i saldi e c’è molto timore tra i negozianti che escono da una stagione nera. Però i negozianti storici ci tengono a precisare: “Quando si parla di saldi si pensa subito alla truffa. Non è così. Certo, bisogna stare attenti, ma gli sconti sono rivolti ai nostri clienti e certo noi non vogliamo prendere in giro nessuno. I cartellini sono tutti con il doppio prezzo e i capi sono della stagione in corso – sottolinea Manuela di Melinoi Et La Compagnie Chinoise, negozio di abbigliamento femminile in via Benedetto Croce -. Noi partiamo con il 30 per cento e il 20 sugli accessori. È difficile fare previsioni. Magari di sabato se è bel tempo ci sarà poco lavoro perché i napoletani saranno al mare. Il vero banco di prova sarà la prossima settimana”.
Da quest’anno gli sconti di stagione partono lo stesso giorno in tutta Italia. A livello nazionale si calcola che la spesa media per ogni cliente sarà di 170 euro (l’anno scorso era di 177). Ma le previsioni locali sono molto più basse.
In moltissimi negozi, infatti, i saldi per i clienti affezionati sono già cominciati da un paio di giorni e la partenza è stata molto lenta. pochi clienti e pochissimi acquisti.
“Abbiamo cominciato oggi (ieri ndr) per i clienti storici, per guadagnare il fine settimana – spiega Antonio D’Aria, dell’omonimo negozio di scarpe in via Carducci – ma la partenza è molto blanda, c’è poco movimento in giro. Più andiamo avanti e più registriamo dei meno”. E D’aria fa una riflessione: “Il danno grande purtroppo deriva dalla grande distribuzione, dove negozi in franchising lavorano a inizio stagione con un rincaro del 150 per cento e poi fanno sconti pazzeschi. Ma così più andremo avanti e più saremo invasi dai prodotti made in China. Chi propone prodotti italiani non può permettersi questi ritmi”.
da AGI.IT