Come scegliere un dentista davvero affidabile
Dal materiale monouso e rigorosamente sterilizzato alla visita che deve durare almeno mezz’ora
Una volta salivi dal dentista terrorizzato dal trapano. Oggi, con i nuovi anestetici e le apparecchiature sempre più complesse ma delicate, la paura è quasi scomparsa. Spaventa più il conto. Non puoi rifugiarti nel pubblico perché l’odontoiatria è da sempre la Cenerentola della medicina. Esclusa a priori dal servizio sanitario nazionale. Tranne per alcune categorie di pazienti: bambini (ma non l’ortodonzia, se non per i casi più gravi), donne incinte e malati con patologie correlate. Così rimane solo il privato.
Fino a dieci anni fa, c’erano i dentisti al primo piano del condominio. Oggi, invece, l’offerta dell’odontoiatria privata è molto ampia. Studi in franchising, network stranieri, ambulatori di sanità leggera: ne parliamo nella rubrica «Uso e Costumo» del Corriere Milano di giovedì 31 maggio. Con un’analisi su prezzi e qualità del servizio. Come può, il paziente, orientarsi nella giungla delle offerte? Ci sono linee guide a cui attenersi e sulla base delle quali valutare la professionalità di un centro per la cura dei denti? Sorride Laura Strohmenger, alla guida della divisione Odontostomatologia dell’Ospedale San Paolo, mentre dice: «Non c’è un elenco stilato dall’Ordine su cui basarsi. Meglio così, altrimenti si creerebbe maggiore confusione. Vale la vecchia regola di sempre: cautela e buon senso».
Prima cosa da controllare, le condizioni igienico-sanitarie di uno studio. Che non significa solo pulizia generale, ma soprattutto attenzione alle linee guida scientifiche. «Il materiale utilizzato deve essere monouso e rigorosamente sterilizzato», spiega. Basta un colpo d’occhio per capirlo: sulla mensolina davanti alla poltrona deve arrivare una busta sigillata, aperta sotto gli occhi del paziente. Sul piano terapeutico è difficile dare consigli a priori, ogni paziente ha una sua storia clinica. Ma la dottoressa Strohmenger avverte: «L’approccio migliore è quello conservativo, anche se oggi l’implantologia è una tecnica all’avanguardia. Diffidare delle visite veloci che escludono a priori la riparazione di un dente magari solo cariato o compromesso». E le prime visite gratuite, oggi tanto di moda? «La gratuità di per sé non è un problema, anche se è chiaro che quei soldi persi andranno recuperati in altro modo. Bisogna concentrarsi, invece, su come viene eseguita la visita, che deve durare almeno mezz’ora e comprendere l’osservazione accurata non solo del problema specifico per cui ci si è rivolti ma di tutta la bocca, gengive e mucose comprese».