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unopiu franchisingA Bioera il 100% di Unopiù

A partire da fine 2014 l’azienda italiana di arredo outdoor Unopiù, in concordato preventivo, passerà in mano a Bioera Spa, società milanese quotata a Piazza Affari che opera quale holding di partecipazioni.

“Bioera – esordisce l’amministratore delegato di Unopiù Marco Dolcino – ha deciso in investire nell’azienda con la volontà di rilanciarla, riconoscendole un potenziale ancora vivo. E’ infatti presente in Italia e nei principali Paesi europei attraverso una rete di 29 negozi gestiti direttamente, in aggiunta ad ulteriori 11 negozi in franchising e un portafoglio di oltre 2mila prodotti, articolati in tre linee di business: strutture, arredo e complementi.”

“Unopiù – prosegue l’AD – ha registrato un calo di fatturato progressivo dal 2007 ad oggi, negli anni della crisi, passando da 78 milioni di euro ai 37 milioni del 2012. L’azienda, in mano al fondo mezzanino Mezzanove posto in liquidazione, si è trovata, sostanzialmente, senza una proprietà in grado di investire. Siamo dunque entrati in un concordato preventivo in bianco a gennaio, in base al quale ci è stato richiesto di presentare entro il 23 giugno 2014 un piano per il futuro dell’azienda.”

Entra in scena, a questo punto, Bioera, intenzionata a rilanciare Unopiù, proponendo all’azienda un piano in continuità che prevede la soddisfazione dei creditori, il mantenimento delle maestranze e del management e un futuro volto all’internazionalizzazione.

Il primo passo vedrà la sottoscrizione di un aumento di capitale per 4 milioni di euro, dei quali i primi 2 milioni andranno al servizio di fornitori distinti per classi e di una prima parte della esposizione vantata dalle banche verso Unopiù. Dopo l’ammissione della domanda di concordato, l’azienda avvierà una gara per dismettere il proprio complesso immobiliare. La cessione servirà per intero per consentire il rientro delle banche, la cui esposizione oggi è di circa 23 milioni. Il piano prevede, inoltre, che Unopiù mantenga la locazione del complesso immobiliare pagando un canone annuo determinato in base alle condizioni di mercato.

“La strategia per il futuro dell’azienda – conclude Dolcino – vedrà l’allargamento della base distributiva a livello internazionale che spingerà il marchio oltre i 4 storici Paesi di riferimento (quelli dove sono presenti i negozi di proprietà, ndr) Italia, Francia, Germania e Spagna. Verrà, poi, ampliata la rete di franchising fino a raggiungere quota 70 negozi. Il segmento contract sarà il nuovo focus del brand, essendo un mercato in continua via di sviluppo. Il prodotto, infine, che già annovera in portafoglio 2mila referenze, vivrà un ampliamento di gamma.”

da design.pambianconews.com

 

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Di Margiov