X Convention mondiale 2009 Ciao Italia 15-18 aprile Bari-Lecce
Oltre la crisi: i contratti di rete
Luigi Mastrobuono, capo del dipartimento Impresa e Internazionalizzazione del ministero allo Sviluppo economico
“Di fronte alla crisi non bisogna reagire con il protezionismo, ma dobbiamo utilizzare strumenti nuovi, il primo dei quali è il contratto di rete”. Lo afferma Luigi Mastrobuono, capo del dipartimento Impresa e Internazionalizzazione del ministero allo Sviluppo economico, nel corso della decima convention Ciao Italia, tenutasi all’hotel Sheraton di Bari.
“Il contratto di rete consente di puntare all’aggregazione delle piccole imprese al di fuori del vincolo geografico”. È superata, spiega Mastrobuono, l’idea di un’intesa tra imprese vicine sul territorio, ma si cercano convenienze extraterritoriali. “I contratti di reti – prosegue- esistono in Italia, ma il secondo passo è internazionalizzarli, mantenendo intatti gli incentivi di cui godono le piccole imprese”.
Altra strada da seguire è la flessibilità. “Bisogna adeguarsi alle nuove dinamiche economiche. Si esce dalla crisi non frantumando le risorse in tanti interventi ma individuando i nuovi mercati, con flessibilità. Fondamentale è in questo senso il rapporto tra Stato e regioni”.
Riguardo alla flessibilità e alla progettualità “serve trovare una base, una piattaforma in cui siano incrociate le esigenze dei territori”.
Positivo, infine, il commento di Bartolo Ciccardini, presidente mondo di “Ciao Italia”, per cui “i contratti di rete all’estero sono fondamentali”. “Bisogna trasformare – dice – l’aggregazione associativa dei ristoranti in una rete organizzativa al fine da rifornirla in modo adeguato e arrivare a una classificazione dei buoni ristoranti. Se riuscissimo in questo sarebbe davvero l’approdo a Itaca”. Ma per fare ciò occorre il contributo dello Stato. “Ciao Italia” da sola non basta più: “Siamo in un periodo di trasformazione – aggiunge il presidente – La generazione di corsari che hanno creato un impero all’estero lavorando individualmente sta andando in pensione. Ora il patriottismo gastronomico non basta più. Occorre un progetto di franchising serio. Per questo ci rivolgiamo all’università e insistiamo sulla formazione”.
Ciccardini inoltre ha insistito sull’importanza di una piattaforma di distribuzione che faciliti l’arrivo di prodotti di qualità nei ristoranti italiani di tutto il mondo. Progetto per il quale la Puglia ha già dato la propria disponibilità come ha assicurato nella seconda giornata della convention l’assessore al Turismo Massimo Ostillio. “Ma ci serve l’adesione di altre regioni e speriamo che arrivi presto”, ha concluso Ciccardini.