Ven. Nov 22nd, 2024

Il comparto franchising occupa in Italia 180mila addetti, che potrebbero aumentare sensibilmente se la crescita registrata nella prima metà del 2015 proseguirà nei prossimi anni, proponendo una soluzione di imprenditoria autonoma anche a giovani in cerca di prima occupazione, a commercianti che vogliono seguire nuove strade, a persone espulse dal mondo del lavoro. Sono alcune delle osservazioni che il Centro studi Rds & Company
franchising01“Nell’economia post-crisi -spiega- il format del franchising giocherà un ruolo rilevante, perché favorisce l’apertura di nuovi negozi e dunque la piccola imprenditoria; perché aiuta i grandi brand a sperimentare nuove idee e nuovi canali; perché favorisce l’occupazione”.

“Non a caso, nel primo semestre del 2015 -dice il centro Studi- il franchising ha fatto registrare una crescita dello 0,6% del fatturato, in linea con la ripresa del pil e dell’economia italiana”.

“La crescita dello 0,6% nel primo semestre 2015 del fatturato (rispetto allo stesso periodo del 2014) -continua- è trainata dalla crescita di negozi sempre più specializzati: dal +3% del food (ristoranti vegani, per celiaci, a chilometro zero, birrerie, vendita di soli prodotti fritti, ristoranti a tema) al +2,5% di abbigliamento e accessori (abbigliamento per bambini, camicerie, calze, intimo)”.

“Globalmente, il comparto -osserva- registra un giro d’affari complessivo di 23 miliardi di euro delle 950 aziende franchisor e dei 51.000 franchisee (negozi affiliati), e dà lavoro a 180.000 persone (dati 2014). Il fatturato è passato dai 21,5 miliardi del 2008 ai 23 miliardi del 2014, attraversando un periodo di crescita zero negli anni più bui della crisi economica e iniziando a crescere di nuovo negli ultimi tre anni”.

“Il fatturato medio di un’azienda franchisor -rileva- è di 24 milioni di euro, mentre l’investimento iniziale degli affiliati (franchisee) è inferiore ai 50mila euro nel 58% dei casi e tra 50 e 150mila euro nel 32% dei casi. Il franchising è una formula ampiamente sperimentata nel Nord Italia, mentre è in rapida espansione nel Centro e nel Sud. Cresce il numero delle donne che scelgono di aprire un punto vendita in franchising: sono 16.900, cioè il 33,15% del totale dei 51.000 imprenditori in affiliazione, con un aumento del 20% dal 2008 al 2014”.

Le merceologie “più scelte dagli affiliati – evidenzia – nel 2014 sono: abbigliamento (22%), food (20%), servizi ai privati, cioè i servizi a domicilio o in negozio per la cura della persona, (19%) commercio specializzato (17%), articoli per la persona (10%), servizi per le imprese (6%), prodotti per la casa (3%)”. “Le donne imprenditrici preferibilmente scelgono: abbigliamento, accessori moda, cosmetici e profumeria, salute e benessere, food and beverage, articoli per la casa, articoli per bambini”, aggiunge.

Il mondo del franchising, inoltre, si sta sempre più aprendo ai mercati esteri: 160 brand italiani hanno aperto 7.600 punti vendita in affiliazione all’estero, e il 10% dei brand attivi in Italia sono esteri.

“Il mondo del retail -spiega Antonio Fossati, ceo di Rds, che organizza il Salone insieme a Fiera Milano- sta cambiando rapidamente, basti pensare alle nuove tendenze del click & collect stores (acquisto su Internet e ritiro in negozio), l’omnicanalità (cioè il ricorso a tutti i canali dai dispositivi mobili e il pc al punto vendita, dai chioschi multimediali al direct mail), dello slowpay (nuovo servizio di pagamento in 3 mesi senza interessi), del servizio al cliente sviluppato al massimo come fattore chiave della vendita. Il franchising è dentro questo trend, per questo abbiamo sviluppato nel Salone una nuova area, chiamata ‘R+++’”.

da adnkronos.com

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Di Margiov