Ven. Nov 22nd, 2024

mail_boxes_logoMail Boxes Etc cambia indirizzo e prende residenza in Italia.

La più grande rete nel mondo di negozi in franchising nel campo dei servizi postali, controllata dal colosso delle spedizioni Ups e nata nel 1980 a San Diego, è stata acquisita dal gruppo Fineffe, holding di partecipazioni della famiglia Fiorelli. Da licenziatario locale (Italia, Spagna, Germania e Austria) la società milanese si trasforma così in big player mondiale presente in oltre 30 Paesi.

È il 1993 quando Graziano Fiorelli, ex presidente e amministratore delegato di Prénatal e poi di Vestro, tra i leader della vendita per corrispondenza, introduce nel mercato italiano il marchio Mail Boxes Etc. Diritti in esclusiva del brand e know how solo per la Penisola. Un’esperienza trentennale maturata nella distribuzione moderna è la base di partenza per la sfida di Graziano Fiorelli alle spedizioni corriere espresso in franchising.

«Il nostro sogno – ricorda oggi Paolo Fiorelli, amministratore delegato di Mbe Worldwide e figlio di Graziano – era quello di sviluppare un network a livello globale. Un progetto davvero ambizioso per l’epoca ma che abbiamo agguantato grazie alla formidabile crescita di Mbe nel nostro Paese. Mail Boxes Italia infatti è diventata il secondo mercato al mondo, dietro solo agli Usa, per la società controllata da Ubs. Ora la partita si gioca ai quattro angoli del mondo. Lo spiega Paolo Fiorelli: «Grazie a questa operazione, che ci consente di espanderci in mercato importanti come Giappone, Australia, Sudamerica, Tailandia, Regno Unito, poniamo le fondamenta per una nuova fase di crescita su larga scala». La cooperazione con Ups non finisce qui. Anzi, l’accordo prevede che la compagnia Usa continui ad essere il corriere privilegiato per i servizi di spedizione espresso offerti nei negozi internazionali. Nell’agenda della famiglia Fiorelli, oggi, la parola d’ordine è consolidamento, un anno, al massimo due, per rodare la nuova macchina globale.

Attualmente Fineffe gestisce una rete di 807 centri operativi, di cui 529 in Italia, 136 in Spagna e altri 142 tra Germania e Austria per un giro diups affari complessivo di 216 milioni di euro. Attraverso l’acquisizione delle attività internazionali di Mbe (il cui valore sarà reso noto da Ups in sede di presentazione di bilancio e per la quale Fineffe ha ottenuto sostegno finanziario da Intesa San Paolo), il gruppo Fiorelli arriva a controllare 1223 centri operativi nel campo dei servizi postali per un fatturato aggregato stimato oltre 330 milioni l’anno. «Anche in questo periodo di crisi il gruppo è cresciuto spiega l’amministratore delegato di Mbe sia in termini di nuovi punti vendita, una ventina in più, che per fatturato. L’anno in corso non è altrettanto brillante, sarà ancora in crescita ma a ritmi inferiori rispetto al passato».

E per il futuro ci sono piani di ulteriore espansione nei paesi ancora scoperti, o con una presenza poco capillare, a cominciare dalla Francia. «Servizi ancora più capillari – continua Paolo Fiorelli – e un forte tasso di innovazione e di sinergia con i nostri altri business: queste sono le strategie per affrontare mercati sempre più competitivi». Sotto il cappello di Fineffe ci sono anche le attività sul mercato delle rimesse e spedizione di denaro in genere a insegna Western Union, in Italia, Spagna e Regno Unito; la catena di grafica Direfarestampare e Credit Planet, il network in franchising di intermediazione creditizia: il tutto per un fatturato di 145 milioni di euro (la quota di spettanza sui ricavi di Mbe e le altre attività).

«Le sinergie tra le società non mancano. Ma pensiamo di poter offrire nuovi servizi integrati. Soprattutto sul fronte di grafica e stampa e nell’ottica di collaborazione con le imprese». Le piccole e medie imprese sono i primi clienti di Fineffe («non vediamo prodotti ma know how per migliorare i processi aziendali») Spedizioni con corrieri espresso, imballaggio e confezionamento pacchi, comunicazione e grafica, trasferimento di denaro, prodotti per uffici. Ma Mbe guarda anche al mercato dei privati. E ora anche alle grandi società. Il Pc Toshiba ha bisogno di una riparazione? Mail Boxes Etc, che ha firmato un’intesa con la multinazionale giapponese, ritira i personal computer in panne e li spedisce alla casa madre.

da LA REPUBBLICA

Di Margiov