Cento nuovi negozi per mister Geox
Dopo il giudizio «neutrale» sul titolo di Montebelluna, l’azienda di Moretti Polegato continua l’espansione all’estero
Cento negozi aperti nel 2011. Per sfatare l’altalena dei giudizi contrastanti emessi dalle banche d’affari – ultima in ordine di tempo quello di Morgan Stanley – Geox sfodera i numeri legati all’economia reale. Le difficili condizioni del mercato hanno indotto gli analisti ad alcuni cambi di «raccomandazione», così Morgan Stanley è passata dal consigliare l’acquisto delle azioni ad un giudizio neutrale. Però altri analisti hanno mantenuto invariato il loro e sono sei quelli che recentemente hanno promosso Geox come Intermonte, Citi, Akros, Intesa, Equita e Centrobanca. Standard & Poor’s, ad esempio, non ha espresso alcun giudizio perché la società non risulta avere debiti».
Nulla contro la macchina finanziaria e le pagelle che piovono in continuazione sull’azienda e il suo titolo quotato a Piazza Affari. Semmai uno scollamento tra il risultato industriale e il sistema che assegna giudizi durante l’anno e condiziona l’andamento delle azioni. «Geox ha chiuso i primi sei mesi dell’anno con una solida posizione di cassa netta di 66 milioni e un fatturato in progresso del 3%, sostenuto da una crescita a doppia cifra dei mercati emergenti, in particolare Russia, Cina, Est Europa – spiegano dal quartier generale, impegnato nei prossimi giorni in un consiglio di amministrazione – ma anche da un positivo andamento dei mercati più maturi. Continua il piano di espansione della rete dei negozi monomarca che nell’anno in corso vedrà l’inaugurazione di oltre 100 negozi, prevalentemente gestiti da partner in franchising, a ulteriore conferma della forza del marchio Geox. Siamo soddisfatti, inoltre, della prospettiva della seconda parte dell’anno, dove il portafoglio ordini autunno-inverno dei nostri clienti multimarca e franchising mostra un ulteriore accelerazione dell’8%». Le difficoltà del mercato italiano sono state assorbite da Geox attraverso l’esposizione sui mercati esteri, dove il marchio ha cercato nuove vie di promozione anche grazie alla liaison con la Formula Uno.
«Abbiamo fatto un accordo per produrre le scarpe ai piloti e a tutto lo staff tecnico della Red Bull, che è stato recentemente rinnovato per altri due anni. Investimenti forti sono stati disposti anche sul design, attraverso le collaborazioni con firme del calibro di Patrick Cox, del quale abbiamo recentemente presentato una nuova collezione, oltre ad avere realizzato le scarpe per l’ultimo tour di Elton John, che diventerà nostro testimonial per una nuova collezione».
Enrico Lorenzo Tidona