Da Roma a Reggio Emilia anche l’Italia sposa il modello TED
Paola Guarnieri
Addio vecchia tv, da oggi intrattenimento e informazione viaggiano rigorosamente in rete. Se ne sono accorti anche in Italia come dimostrano le due iniziative che celebrano l’ingresso del bel paese nell’era della tv social. Lo scorso 30 settembre il museo MAXXI di Roma ha ospitato la prima conferenza globale italiana in stile TEDx. Un vero e proprio brand quello delle TED talks che nel 2010 ha registrato in tutto il mondo 984 appuntamenti in 96 paesi con 42 lingue diverse.
Si tratta di cicli di conferenze lanciate in California negli anni ’90 col claim ideas worth spreading (idee che vale la pena di diffondere) e diffuse anche grazie a Chris Anderson. Da qualche tempo il marchio TED è diventato una sorta di franchising grazie al quale, rispettando severi standard sui contenuti e l’organizzazione, altri soggetti possono organizzare eventi indipendenti in ogni angolo del pianaeta: i TEDx.
Per la prima edizione romana il titolo scelto è stato “Socially Responsible Media” declinato in tre prospettive – magia, coraggio e passione – riunite sotto l’ombrello della transmedialità.
Una settimana più tardi, il prossimo 8 ottobre, partirà a Reggio Emilia una nuova iniziativa sul modello TEDx: per l’intera giornata oltre venti relatori si misureranno sul tema “Italia da Esportazione” per dare visibilità a ciò che c’è di buono nel nostro paese, a quelle idee ed esperienze che testimoniano una inattesa e insaziabile vitalità. Il tempo concesso ad ognuno di loro non supera i 18 minuti, come il modello TED prescrive. Ad aprire la giornata il regista Paolo Sorrentino il cui nuovo film , This must be the place, sta per uscire nelle sale che inaugurerà il ciclo “italiani che all’estero ci invidiano”. Seguirà lo scrittore Tommaso Pincio che parlerà di Caravaggio, l’imprenditrice veneta Carla Poli che ricicla più rifiuti che a San Francisco, il generale Fabio Mini sull’ipocrisia italiana delle guerre e Dario Vergassola su come ridere allunghi la vita.