Sab. Nov 23rd, 2024

franchising-1Mettersi in proprio con un socio
famoso, affidabile e molto ricco

Il franchising si rivela come una formula anti-crisi

Mantiene le posizioni e continua a crescere, nonostante la flessione dei consumi. Il franchising si rivela una formula vincente e matura anche nei periodi di crisi. In Italia ha 40 anni, ma nacque in Francia e Stati Uniti proprio nell’anno della grande crisi, il 1929. Di fronte ai tanti segni meno (- pil, – consumi, – esportazioni, – produzione) e di fronte alla chiusura di tanti piccoli negozi familiari, il fatturato dell’affiliazione commerciale riesce a tenere e cresce dell’1,7%, così come crescono anche gli imprenditori che si lanciano in questo settore (+2%). Sintomo che la formula del mettersi in proprio insieme ad altri per realizzare nuove reti distributive sta pagando.
Identikit delle reti. Secondo l’ultimo rapporto Assofranchising con l’Osservatorio e Quadrante, il settore sta sfiorando i 22 miliardi di giro d’affari, con quasi un migliaio di insegne operative, e con circa 54mila punti vendita, che danno lavoro a oltre 180mila persone. La formula è molto forte nel nord-ovest (quasi il 40%), e si distribuisce in modo omogeneo per la restante parte su tutto il territorio nazionale. Piemonte, Lombardia, Veneto e Lazio pesano più del 58%. Tra i settori prevale la Gdo food (alimentari) con oltre un quarto della torta, seguita da turismo (9%), immobiliare (8%), abbigliamento adulti (7%), servizi specialistici (6,8%), intimo e ristorazione rapida (entrambe al 5%). Questi sei settori superano il miliardo di giro d’affari ciascuno. Ma il settore si allarga a una miriade infinita di attività: dalle agenzie matrimoniali alle erboristerie, dalle lavanderie alle gelaterie, dalla telefonia ai centri estetici, dalle librerie agli asili, dalle ludoteche alla consulenza aziendale. Tra le ultime entranti il settore dei giochi e delle scommesse.
Le regole. Il franchising in Italia sta per compiere 40 anni: nasce il 18 settembre 1970, quando viene aperta Gamma, la prima rete con una decina di affiliati nel campo della grande distribuzione. Da allora è stato un crescendo. Certamente la formula non è per tutti, ma è evidente il suo contributo alla crescita di attività, di business, di occupazione e anche di una nuova generazione di imprenditori. Il franchisor, infatti, l’azienda che lancia la rete, è titolare di un servizio, di un prodotto e di un marchio noto, su cui investe in termini di affidabilità e di visibilità. Il suo obiettivo è quello di trovare aspiranti imprenditori affidabili con cui condividere la formula commerciale e stendere un piano di sviluppo in affiliazione con altri piccoli imprenditori (franchisee), che diventano a loro volta responsabili di catene. Il segreto è quello di affiliarsi a un marchio molto noto, ma per non cadere in trappola è necessaria una forte competenza imprenditoriale e il rispetto di clausole contrattuali precise. Finita l’epoca del franchising della stretta di mano, ora i contratti sono molto dettagliati e scritti. Il punto di riferimento che regola l’attività in Italia è la legge 129 del 2004 mentre un prezioso lavoro di coordinamento e sostegno è svolto dalle associazioni: Assofranchising, la storica associazione a sua volta socio fondatore della Federazione europea del franchising, Confimprese, che riunisce soprattutto imprese di alta gamma, e la Fif (Federazione italiana franchising). Importante è anche partecipare alle Fiere del Franchising, che si tengono ad aprile a Roma e in ottobre a Milano.

WALTER PASSERINI da lastampa.it

Di Margiov