Dom. Ott 6th, 2024

Cento vetrine per il cibo made in Italy
Il cibo made in Italy distribuito in giro per il mondo

Se è vero, come è vero, che il cibo italiano rappresenta per il Belpaese uno dei migliori biglietti da visita nel mondo, sono altrettanto innegabili, per le piccole e medie imprese dell’agroalimentare, le difficoltà di penetrazione nei mercati esteri.

Nasce da questa osservazione il progetto «Capriccio» lanciato da Tipico Italiano, società di Bassano Bresciano (gruppo Litamedia), e presentato ieri in città, nella sede del Csmt, con l’organizzazione del Consorzio Brescia Export guidato da Lamberto Castellotti.

Tipico Italiano ha già aperto due store (uno a Budapest, in Ungheria, e uno a Vilnius, in Lituania) per promuovere e vendere prodotti agroalimentari made in Italy. Nei centri della società bresciana, che vengono aperti sotto l’insegna «Capriccio», è possibile degustare le eccellenze italiane (c’è spazio infatti per un piccolo ristorante e un’enoteca) e fare acquisti. I cittadini ungheresi possono già degustare i prodotti di 120 aziende italiane, distribuiti su una superficie di 500 metri quadrati.

In una seconda fase, i negozi «Capriccio» si occuperanno anche di catering e cercheranno di penetrare nella grande distribuzione. Tipico Italiano compra i prodotti italiani dalle imprese con cui stringe accordi commerciali e li rivende nei punti vendita «Capriccio», valorizzando i marchi delle aziende produttrici.

Prima della fine dell’anno, come ha spiegato ieri Luigi Cadonici, responsabile del progetto, saranno aperti gli store di Varsavia, Lugano e Berlino. I programmi del 2012 prevedono un ulteriore salto di qualità, con le aperture di Barcellona, Londra, Praga, Kiev, Mosca, Shanghai, New York e San Francisco. L’obiettivo dichiarato è quello di raggiungere in pochi anni la soglia delle cento vetrine del food tricolore. I negozi saranno aperti in franchising oppure attraverso accordi di partnership che Tipico Italiano sta stringendo con imprenditori locali.

Brescia è stata la prima tappa di un road show che l’azienda di Bassano ha programmato per promuovere il progetto nei centri di eccellenza dell’agroalimentare italiano. Martedì prossimo tocca a Parma (dove peraltro la società ha il proprio centro logistico); seguiranno Milano, Torino, Bari, Catanzaro e Palermo.

«La nostra azienda – ha detto Cadonici agli imprenditori presenti ieri pomeriggio al Csmt – offre anche una soluzione di etichettatura che consente di identificare la provenienza dei prodotti, in modo da combattere quelle imitazioni che nuocciono gravemente al made in Italy». E il progetto «Capriccio» persegue anche con un obiettivo promozionale: gli angoli degustazione sono nati proprio per far conoscere nel mondo l’elevata qualità del food italiano, scoraggiando nei fatti la concorrenza sleale.

Tipico Italiano srl è una società bresciana controllata da imprenditori di differenti province: Renato Alberti (30%), Paolo Ugo Bertolini (30%), Andrea Bacchetti (10%) e Mauro Morini (10%); il restante 20% è nelle mani del Caseificio Voglia di Latte di Bisceglie (Bari).

Guido Lombardi

da GIORNALEDIBRESCIA.IT

Di Margiov