Ven. Nov 22nd, 2024

Marco Hu e l’idea geniale del wok (che dà lavoro anche agli italiani)

di Francesco Wu

Ho avuto il piacere di intervistare Lishuang Hu, detto Marco Hu, vincitore del premio MoneyGram Award per l’Innovazione. Il premio, che ha cadenza annuale, è stato ideato da MoneyGram per promuovere l’eccellenza delle aziende gestite da imprenditori stranieri in Italia – stimate in oltre 400 mila nel 2011 – e premiare chi ha dimostrato coraggio, capacità di visione e leadership nel fare impresa nel nostro Paese.

Marco Hu è piuttosto famoso tra i cinesi in Italia ed ero curioso di sentire la sua storia, perché è stato il primo ad aver avuto l’idea geniale di aprire nel 2006 nella città di Padova il primo “Wok Sushi” d’Italia, un locale con 350 posti e cucina a vista, nel quale offre ai clienti la formula del buffet a prezzo fisso, con tutte le specialità della cucina cinese e orientale. Di lì a poco Lishuang Hu apre un altro Wok Sushi a Cadoneghe in provincia di Padova, nel quale offre cucina orientale con prodotti a km zero, e diventa proprietario di una catena che conta oggi quattro ristoranti con una capacità totale di 2200 posti a sedere.

Ad oggi in Italia ci sono almeno 300 ristoranti “wok” sparsi in tutta Italia ,soprattutto concentrati nel Nord che hanno copiato la sua formula. L’idea vincente di Hu è stata quella di re-inventare la classica formula del ristorante cinese, creando un franchising e un brand tutto suo. Attualmente conta 132 dipendenti, di cui 20 sono italiani.

Marco è una persona brillante, riesce a mettere a proprio agio le persone con cui parla anche se si sente l’accento sinoitaliano, sa vendersi bene e nonostante la consapevolezza di essere un uomo di successo sembra non essere pago di voler imparare sempre più; mi ha colpito dcome ad un certo punto le parti si fossero invertite cioè era lui che mi faceva le domande sorpreso dal fatto che un italocinese suo compaesano lo stesse intervistando, con grande fatica ed un po’ di professionalità mi sono riappropriato del potere di fare le domande.

Tra le domande, mi ha chiesto se preferissi stare in Italia o in Cina, dopo aver risposto, gliel’ho rigirata e con grande sorpresa mi ha detto che preferiva assolutamente l’Italia dove ha vissuto la maggior parte della sua vita.

Mi ha detto con l’orgoglio da padre di famiglia che sua figlia Asia a undici anni nel 2009 è stata campionessa italiana di ginnastica ritmica e di come il suo secondo figlio di vent’anni, studente di Economia all’università di Padova, preferisse le ragazze italiane a quelle cinesi.

Marco è tra quelle persone che hanno saputo coniugare l’appartenenza a una tradizione forte come quella cinese con i costumi e modi tipici di un’altra tradizione forte come quella italiana.

da corriere.it

Di Margiov