Sab. Nov 23rd, 2024

Aprire un negozio per animali: da soli o in franchising

SERENA AMORETTI  

Amate gli animali e sognate di mettervi in proprio aprendo un negozio a loro dedicato, un pet shop? Sappiate che non è così facile! La normativa, pur essendo molto chiara, varia facilmente secondo il settore in cui si intende operare per cui, una volta che si è convinti dei prodotti che si intendono trattare e dei servizi che si vogliono prestare, si devono seguire le linee normative vigenti in materia.

L’attività del pet shop si articola principalmente su tre tipologie di vendita:

  • Vendita di alimenti e accessori per animali;
  • Vendita di animali vivi;
  • Vendita Fitofarmaci e antiparassitari.

Queste diverse attività possono essere alternative o complementari l’una all’altra, ciascuna di esse prevede una specifica trattazione normativa e richiede la presenza di requisiti soggettivi e professionali diversi.

Vendita di alimenti e accessori per animali. La vendita di accessori per animali, è regolamentata come una normale attività commerciale e richiede esclusivamente la presenza di requisiti soggettivi relativi al titolare come:non avere procedure concorsuali in corso, non essere stati dichiarati falliti e così via. Di contro, per esercitare anche la vendita di alimenti, oltre ai requisiti soggettivi di cui sopra, il titolare deve rispettare il disposto contenuto nella nota del Ministero delle Attività produttive diffusa il 30/09/2002 che sottopone la rivendita di alimenti per animali alla stessa normativa prevista per una qualsiasi attività di somministrazione di alimenti. Pertanto l’imprenditore dovrà essere in possesso anche dei requisiti professionali acquisibili con la frequentazione di appositi corsi regionali, oppure dovrà dimostrare di aver lavorato per almeno due anni presso un azienda operante nel settore alimentare.

Vendita di animali vivi. Se si decide di proporre anche la vendita di animali vivi, si dovrà produrre apposita richiesta di autorizzazione sanitaria ai servizi veterinari della Asl competente fornendo, oltre a una dettagliata planimetria, anche un elenco completo di tutti gli animali detenuti all’interno del locale. Il plico così composto, dovrà essere corredato del pagamento su bollettino di una tassa per il servizio che varia in base ai mq del locale commerciale (tra i 50 e i 500 euro). La richiesta di autorizzazione sanitaria tuttavia, non è mai presentata direttamente ai servizi sanitari, bensì si presenta allo sportello attività produttive del Comune di appartenenza o presso degli uffici comunali appositamente istituiti. Questi, dopo aver inoltrato la richiesta ai servizi veterinari della Asl, ne confermano l’autorizzazione all’impresa entro trenta giorni dall’approvazione.

Vendita prodotti Fitofarmaci e Antiparassitari. Per quanto concerne la vendita di fitofarmaci e antiparassitari infine, questa è regolata dai seguenti riferimenti normativi:
– DPR 290/2001
– Circolare del Ministero della Sanità 15 del 30/04/1993.

Tale attività solitamente funge da complemento alle precedenti e necessita di due autorizzazioni: una conferisce l’abilitazione alla vendita dei suddetti prodotti, l’altra invece attesta che i locali preposti a fungere da deposito per i fitofarmaci e antiparassitari, sono idonei a svolgere questa. A differenza delle altre autorizzazioni, (che usualmente vengono rilasciate una volta sola e non sono soggette a scadenza temporale) le licenze riferite a questi particolari prodotti, secondo i disposti legislativi devono essere rinnovate con cadenza decennale pena la loro decadenza.

Questo particolare settore merceologico (disciplinato dal D. Lgs.193/2006) può essere molto redditizio. Più si va avanti, infatti, e più il cane viene visto come un componente della famiglia e si pone molta più attenzione al suo benessere di quanto non si facesse dieci anni fa. A tal fine, è utile dire anche che, chi ottiene la licenza per la rivendita di fitofarmaci e antiparassitari, può rivendere anche tutti i medicinali che non prevedono la prescrizione medica ma soltanto per quanto concerne alcune specie di animali come: pesci da acquario, uccelli da gabbia o da voliera, piccioni viaggiatori, animali da terrario (serpenti), piccoli roditori (criceti) conigli da compagnia e furetti.

Dalla vendita di prodotti alla prestazione dei servizi specifici. Come abbiamo già detto, queste attività possono essere complementari tra loro e spesso alla rivendita di tali prodotti si affiancano anche le prestazioni di specifici servizi che fungono da corollario alla mera vendita di alimenti, accessori e antiparassitari.

continua

da NEWS.BIANCOLAVORO.IT

Di Margiov