Non c’è età per avviare un franchising. Alcune persone iniziano a 30 anni, altre dopo, ma una cosa è certa: anche a partire da 50 anni e oltre, è possibile diventare il capo di se stessi, a patto di avere alcune risorse come esperienza, investimenti finanziari e voglia di farcela.
Uno studio dell’APEC del 2021 ha dimostrato che un terzo dei dirigenti ritiene che la propria esperienza non sia sufficientemente valorizzata nelle proprie aziende. Se consideriamo anche il fatto che questa fascia d’età è quella che rimane disoccupata più a lungo (più del doppio rispetto alle altre fasce d’età), avere un futuro diverso da quello da dipendente può rivelarsi un’opzione allettante, soprattutto perché questa generazione ha anche una situazione economica migliore. Allora, perché non entrare in franchising?
Secondo uno studio dell’Insee, il 40% degli imprenditori ha più di 50 anni, e nel franchising, l’età media è di 47 anni, quindi l’età non è affatto un handicap.
Gli imprenditori senior hanno acquisito esperienza tecnica, commerciale e manageriale durante le loro carriere professionali, a seconda della loro carriera. A seconda della scelta del franchising, ci saranno ovviamente vantaggi che permetteranno di andare avanti più velocemente.
Spesso, hanno una situazione economica più stabile rispetto ai trentenni che hanno potuto acquistare una casa e mettere da parte dei soldi, e inoltre, non hanno più figli a carico. Questo può fare la differenza quando si tratta di convincere un banchiere a concedere un finanziamento.
Avviare un franchising richiede spesso molto tempo, ma a 50 anni si è meno presi dalla quotidianità della vita familiare, il che permette di investire pienamente in se stessi e dedicarsi più serenamente all’attività del franchising. Inoltre, la redditività e il reddito possono richiedere alcuni mesi, e bisogna tener conto di avere poche spese personali. Inoltre, aprire un franchising può essere un vero e proprio investimento nel senso che al di là del contratto (5, 7 o 9 anni, a seconda del franchising), sarà un patrimonio che il franchisee avrà coltivato e potrà trasmettere ai propri figli.
Dal lato del franchisor, questa fascia di età è garanzia di serietà (esperienza professionale acquisita) e capacità finanziaria, il che consente di prevedere collaborazioni efficaci e spesso più rapide, poiché i fondamentali sono acquisiti da tempo. Con la maturità e il know-how acquisito, i 50/60enni sono dei seri candidati al franchising, a patto che si inseriscano nella rete e imparino di nuovo regole e modalità operative diverse da quelle che conoscono da 30 anni.
Da ex dipendente non è sempre facile ritrovarsi da soli a capo della propria azienda (fare tutto in tutte le fasi anche con gli strumenti che richiedono adattamento), e entrare in un network richiede una condivisione non innata delle informazioni tra tutti i candidati. Tuttavia, il franchising è pensato anche per gli anziani, fornendo loro formazione, monitoraggio e supporto fin dall’inizio del contratto. Il franchising consente a questa fascia di età di acquisire nuove competenze nello stesso campo utilizzando quelle acquisite in precedenza, oppure di formarsi in una nuova attività grazie alla formazione in rete.
Tutti i settori sono aperti, esistono contratti brevi (5 anni), e in pochi mesi un ex dipendente non valorizzato nella propria azienda può ritrovare la propria strada e rifiorire. Indipendente ma non isolato, il franchising è aperto a tutti e soprattutto ai senior che hanno capito cos’è lo spirito della rete! La riconquista sociale e la solidarietà intergenerazionale hanno effetti positivi.