Nuove regole per i negozi del centro. Potranno riorganizzare e ampliare le superfici di vendita fino ad un massimo di 600 metri, misura introdotta per favorire la crescita del settore. Sarà inoltre istituito un registro per le botteghe storiche nel quale saranno inseriti locali e negozi con più di 50 anni di attività
Grosse novità in arrivo per i titolari degli esercizi commerciali del centro storico. Le nuove regole introdotte dal piano varato dalla giunta Federici parlano chiaro: i negozianti della zona compresa tra il viale Ferrari e l’ospedale Sant’Andrea, eccezion fatta per il comparto alimentare, potranno contare su uno strumento normativo che consentirà loro di riorganizzare e ampliare le superfici di vendita fino a un massimo di 600 metri quadrati. Una misura introdotta per favorire la crescita dimensionale in un settore fino ad oggi penalizzato dalla presenza di un vincolo che obbligava i titolari di esercizi commerciali con superficie di vendita superiore ai 150 metri quadrati al rispetto di specifiche norme urbanistiche, in primis quella legata al carico di parcheggi.
“Si tratta di un’opportunità pensata per rendere più attrattiva l’offerta commerciale – ha precisato l’assessore alle attività produttive Salvatore Arena – e per consentire ai negozianti del centro storico di reggere la concorrenza della grande distribuzione, anche in previsione dell’apertura del nuovo centro commerciale nell’area ex Ip”.
La possibilità di ampliare la superficie di vendita delle attività commerciali spianerebbe la strada all’insediamento di marchi importanti e catene in franchising. Ma il piano del commercio varato dall’amministrazione, già passato al vaglio di associazioni di categoria, commissioni e circoscrizioni, e pronto a sbarcare in consiglio, prevede anche importanti misure a sostegno degli esercizi tradizionali, come l’istituzione di un apposito registro per le botteghe storiche: un elenco nel quale potranno essere inseriti locali e negozi con più di 50 anni di attività alle spalle (indipendentemente dagli eventuali cambi di gestione) e i cui arredi rispecchino una particolare attenzione alla storia del commercio locale. “Le nuove regole – ha infatti sottolineato il sindaco Massimo Federici – vogliono tenere insieme le esigenze di modernizzazione, essenziali in un momento come questo di generale crisi dei consumi, con le istanze della conservazione”.
La filosofia del piano ruota attorno al tema della cultura di impresa, con particolare riguardo al rapporto tra amministrazione e operatori del settore. In quest’ottica vengono introdotte procedure più snelle e garanzie nei tempi. Si andrà quindi in direzione di una progressiva ‘sburocratizzazione’, che viaggerà a braccetto con la valorizzazione degli strumenti di comunicazione. Su questo fronte il Comune si sta già attrezzando per creare un nuovo portale dedicato al commercio, che servirà per creare un canale diretto di rapporto tra operatori, amministrazione e associazioni di categoria e che potrà essere sfruttato anche come veicolo di promozione del territorio.
Una questione a parte è quella della governance: sotto questo profilo si pensa all’istituzione di un osservatorio comunale che si occupi di monitorare l’evoluzione del sistema distributivo del territorio e si sta studiando anche l’opportunità di creare una commissione speciale in seno al Patto per lo sviluppo, all’interno della quale trovino posto le associazioni degli operatori commerciali.
Il tutto in un’ottica di condivisione, quanto più ampia possibile, di punti di partenza e obiettivi da raggiungere. La riflesssione dalla quale gli amministratori hanno preso le mosse è questa: il commercio non può essere considerato soltanto come un’attività dall’alto valore economico, ma deve essere pensato come un elemento di aggregazione sociale e come il ‘front office’ dell’accoglienza di un territorio.
Per questo il piano licenziato dalla giunta prevede anche la creazione di due nuove tipologie di attività: il ‘negozio amico’, nella cui categoria rientreranno gli esercizi che si attrezzano per garantire le migliori condizioni di accesso e di fruizione dei locali anche alle persone diversamente abili, e il ‘negozio turistico’, gruppo nel quale saranno ammesse le attività che organizzano la propria superficie di vendita con uno spazio informazioni a disposizione del turista-consumatore.
In quest’ultimo caso gli esercizi commerciali saranno dotati di un computer collegato alla rete civica del Comune e di un desk per la distribuzione di materiale cartaceo e dépliant che illustrano le bellezze e le tipicità del territorio. Sono previste inoltre misure di sostegno sia per la nascita dei negozi turistici sia per l’ampliamento e l’ammodernamento delle attività del centro storico. Si tratta nella maggioranza dei casi di interventi che saranno introdotti nel prossimo piano di sviluppo locale.
Roberta Della Maggesa
da LA NAZIONE