È probabilmente la più bella lustrascarpe del mondo. Non capita a tutti, né tutti i giorni, di entrare in una linda bottega (già regno del suo predecessore Mario Celletto, decano degli sciuscià romani) accanto al Parlamento con ai piedi un paio di impresentabili calzature e uscirne una ventina di minuti più tardi con le tomaie – e gli occhi – pieni di stelle. Ma tant’è, questo è l’effetto che Rosalina Dallago provoca sul cuoio e sui suoi clienti. Uomini e donne. Questa affascinante ex modella, figlia di una stilista, una quarantina e qualcosa di più di anni ma oh se non li dimostra, è ormai “la” lustrascarpe di Roma, con il suo elegante negozio di via Lucina 16 e il “corner” all’interno dell’esclusivo club Canottieri Aniene, dato in franchising a due colleghe. Perché, spiega, il problema che ostacola la proliferazione di altre boutique della lucidatura – magari al femminile come le sue – è la manodopera. «Stavo per aprire a Milano, al Grand Hotel et de Milan in via Manzoni, ma anche a Malpensa e a Linate: impossibile. Nessuno ha voluto fare questo mestiere, italiano o straniero. Neppure passando dalle agenzie di lavoro interinale ce l’ho fatta…». Per il momento, chi vuole provare i sortilegi di Rosalina deve per forza sedersi sullo scranno di Sciuscià Chic nella Capitale e sperare che, prima o poi, riesca a colonizzare anche altre metropoli pressoché orfane di autentici artisti della lucidatura. Perché di magie vere e proprie si tratta, frutto di una passione che all’estero la porta a studiare i colleghi per carpirne, se possibile, segreti e ricette. Magie che le permettono di affermare senza spocchia che una sessione da Sciuscià Chic consente di riportare le scarpe quasi all’originale verginità, di ricondizionarle, di mantenerle lucide (l’ultima passata avviene con una calza da donna in microfibra: «scalda la crema») e splendenti per varie settimane.