Il ristorante amato da Tolstoj diventerà un «Just Cavalli»
FABRIZIO DRAGOSEI PER IL CORRIERE DELLA SERA
Nei suoi due secoli di storia il ristorante Praga, all’imbocco della via pedonale Arbat, ne ha viste di tutti i colori, ma certo il salto da raffinato ritrovo di artisti nell’Ottocento a leopardata sede di una nuova eatery sotto il marchio Just Cavalli è notevole. Il vecchio locale, che per la verità nell’epoca dei nuovi russi era diventato anche nightclub e casinò, sta passando di mano. Non è ancora chiaro se si tratta di una vendita per la cospicua somma di 450 milioni di dollari o semplicemente di un affitto per l’apertura in franchising di uno dei locali firmati dallo stilista italiano.
I diecimila metri quadri diventerebbero un Prosto Kavalli (traduzione russa di rigore secondo le norme del comune di Mosca) ma forse il menù manterrebbe qualche declinazione locale, vista la passione di Roberto Cavalli per la zuppa di cavoli che i russi chiamano shi. A gestire l’impresa, o comunque a entrare in qualche modo nel business, sarebbe Umar Dzhabrailov, un ceceno dal passato chiacchierato (arrivarono perfino ad accusarlo di aver ucciso il suo socio nella proprietà dell’hotel Radisson), ora assai ammanicato con il Cremlino.
Nell’edificio costruito a fine Settecento fu aperta dapprima una bettola frequentata dai vetturini. Poi tutto il complesso, trattoria più appartamenti, venne vinto al biliardo da un ricco commerciante che lo trasformò in un elegantissimo ristorante con sei sale e 18 buffet, tutto in stile Art Nouveau. Lo frequentavano Cechov e Tolstoj (che vi organizzò letture pubbliche del suo Resurrezione) e si servivano zuppa di tartaruga e stufato di quaglia. Vi cenavano anche il premio Nobel Ivan Bunin, i poeti Aleksandr Blok e Sergej Esenin, lo scrittore Maksim Gorkij. Dopo la rivoluzione divenne una libreria, poi ospitò la mensa dell’Nkvd, precursore del Kbg, e finalmente nel 1955 tornò ad essere uno dei più prestigiosi ristoranti di Mosca.
Adesso è di Telman Ismailov, un imprenditore che negli anni scorsi era finito nel mirino di Vladimir Putin per un colossale investimento in Turchia. Adesso è tutto a posto e Ismailov ha annunciato che costruirà alberghi a Sochi, dove si terranno le olimpiadi invernali nel 2014. L’idea che il Praga diventi Prosto Kavalli non piace a molti. «Non si capisce cosa c’entri con la storia di Mosca» , ha commentato lo scrittore e storico Rustam Rakhmatullin. Lapidaria l’attrice Larisa Luzhina: «Non ci servono i Cavalli coi loro spaghetti. Lasciate il Praga com’è».